domenica 22 settembre 2019

Cent'anni di Trasporto Cittadino - #mostre #Bologna

Glauco Silvestri
Arrivo forse un po' lungo per questa esposizione a Palazzo d'Accursio, a Bologna.
Cent'anni di trasporto Cittadino sarà visitabile sono fino al 29 di questo mese, per cui bisogna correre per non perdere questa esposizione fotografica, sempre - è ovvio - che si sia interessati.

L'esposizione offre diversi spunti allo spettatore. Andiamo dal 1880 al 1980. Per cui - oltre all'evoluzione della rete dei trasporti bolognese - c'è occasione di assistere all'evoluzione vera e propria della città, a partire da Piazza Maggiore, un tempo dedicata a Vittorio Emanuele, Re d'Italia, senza "crescentone", ma con una bella statua del nostro sovrano al centro (n.d.r. Prima di essa, al centro della piazza, era presente una fontana. Oggi la piazza è 'nuda', a parte il crescentone, una zona rialzata dove un tempo veniva svolto il mercato cittadino. Oggi, la statua di Vittorio Emanuele è stata spostata ai Giardini Margherita, mentre il mercato cittadino si svolge in Piazza Otto Agosto). 


Il trasporto pubblico della città nasce con i tram a cavallo. La Tram Way, che nella nostra parlata fu modificato in tranvai, dovette attendere fino ai primi del novecento per l'elettrificazione. Si dovette poi attendere la fine del primo conflitto mondiale per far sì che i tram arrivassero anche in periferia.

La seconda guerra mondiale rovinò tutto quanto. I bombardamenti fecero ingenti danni, e se comunque - alla fine del conflitto - molte linee furono ripristinate, i costi elevati convinsero velocemente la giunta comunale a scegliere gli autobus su gomma. Il passaggio fu graduale, prima furono sostituite le linee ancora danneggiate dalla guerra, poi - piano piano - anche tutte le altre.
Anche gli autobus ebbero la loro evoluzione e videro cambiare la città in modo rapido e permanente. 


Furono abbattute le mura per consentire la costruzione dei viali, una strada a più corsie che gira attorno al centro storico, migliorando la viabilità pubblica, e privata (n.d.r. Col boom economico tanti bolognesi si comprarono la prima auto... Così nacque il problema annoso del traffico cittadino). Gli autobus crebbero di dimensioni, furono copiati i double-deckers inglesi, e più tardi ricomparve persino l'elettrificazione - con la crisi petrolifera - facendo apparire i primi filobus alla fine degli anni sessanta.


Da qui si vola veloci. Gli Autobus bolognesi divennero testimonianza della storia, a partire dal primo gay pride, fino al famoso Numero 37, che ebbe funzione di ambulanza durante la strage della stazione.

Bellissima mostra. Affascinante da molti punti di vista, che vi consiglio - se siete in città - di andare a vedere.

Maggiori info: qui, qui e qui.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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