venerdì 7 giugno 2019

Karate Kid 4 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Quarto episodio della saga di Karate Kid. Neppure mi ricordavo l'avessero fatto, e per di più, neppure mi ricordavo di averlo nella mia collezione. 

C'è Hilary Swank, giovanissima, che si dedica al Karate molti anni prima di voler diventare un pugile di professione. Interpreta la giovane Julia. Orfana di padre e madre a causa di un incidente stradale (n.d.r. Mi ricorda qualcosa), vive con la nonna, a Boston, e frequenta una scuola paramilitare 'governata' da un istruttore e dal gruppo di studenti che sta addestrando e preparando per la carriera nell'esercito.
Miyagi capita a Boston per una commemorazione dedicata ai soldati asiatici che hanno preso parte alla Seconda Guerra Mondiale con l'esercito degli Stati Uniti. Conosce la nonna di Julia perché è vedova di un suo commilitone, e visto che la ragazza è problematica, piena di rabbia, e incapace di superare il trauma della perdita dei genitori, si offre per risolvere la questione spedendo la nonna in California a mandare avanti il suo negozio di Bonsai.
Miyagi ci prova con il 'Dai la cera, togli la cera', ma la ragazza non è certo il mite Daniel Larusso. Per cui - dopo che Julia finisce nei guai con la polizia - decide di portarla fuori città, in un monastero buddista di sua conoscenza, per aiutarla a trovare la pace anche grazie all'insegnamento del Karate.
Ovviamente non è tutto qui. Julia ha dei problemi con uno dei ragazzi addestrati dall'istruttore militare, e altrettanto ovviamente, il suo moroso finisce nei guai, e preso di mira dal gruppo di questo ragazzo, perché quest'ultimo è geloso e vorrebbe avere una 'relazione' con Julia.
Finale solito: Al ritorno dal monastero Julia dovrà affrontare i suoi avversari eccetera eccetera. Niente torneo, ma comunque niente di nuovo rispetto ai film precedenti.

Che dire? Il film gioca un po' di più sull'ironia, e per questo si fa apprezzare. Il rapporto tra Miyagi e Julia è divertente, così come i monaci buddisti sembrano quasi usciti da un film dei Monty Python (n.d.r. Forse esagero...). Micheal Ironside è una certezza nel suo ruolo di cattivo, anche se come personaggio funziona meglio nelle serie televisive, mentre qui appare come il classico cliché del nemico da sconfiggere. La trama sta in piedi per puro miracolo, il comportamento dei personaggi è guidato da binari piuttosto rigidi, ed è difficile provare empatia per qualcuno se non per il povero Miyagi, personaggio che abbiamo imparato a conoscere negl'anni, mentre cerca di confrontarsi con una ragazza adolescente. La Swank fa il suo compitino. E' molto giovane e non ci si aspetta molto di più da lei.

Anche se non offre molto di nuovo, lo ammetto, questa pellicola è lievemente migliore degli episodi due e tre della saga. Però non chiedetemi se vale la pena vederlo.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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