mercoledì 16 gennaio 2019

Space Walker - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Space Walker è un altro di quei film che raccontano l'epopea della conquista dello spazio dal punto di vista orientale. Siamo in URRS, in piena guerra fredda. Con lo Sputnik e l'incredibile missione svolta da Gagarin i sovietici hanno un vantaggio tremendo nei confronti dell'occidente. E ovviamente le alte sfere vogliono mantenere tale vantaggio. Gli americani, per cercare di colmare il gap, annunciano la prima passeggiata spaziale per il 1967... Ed è per questo che in Russia si decide di prendere qualche rischio, e di anticipare i loro esperimenti, al 1965.
Vengono selezionati i due piloti, il veterano Beljaev e il giovane e spericolato collaudatore Leonov. Tutti e due ottimi piloti. La navetta Voshod è pressoché pronta, anche se mai collaudata. La tuta spaziale è in fase di studio. Tutti i tempi vengono accelerati al massimo, Vengono prodotte due Voshod. La prima viene lanciata 'vuota', per provare i sistemi, ed esplode in orbita. La seconda parte ugualmente con i due eroi a bordo.
E tutto sembra andare bene, per lo meno all'inizio. Il primo EVA della storia umana avviene con successo, ma a un certo punto, a telecamere spente, ecco che cominciano i guai. Il sistema di controllo della pressione della tuta di Leonov impazzisce, e quasi uccide il pilota. 
Una volta recuperato, e placati gli animi, quando già si comincia a festeggiare per l'annunciato rientro, ecco una seconda complicazione. Lo sgancio di un modulo dalla Voshod 2 produce una insolita rotazione della capsula. Niente di male... Ci sono i sistemi automatici, e al momento del rientro sistemeranno la cosa da soli... Ma funzioneranno? E ci manca pure un micro meteorite, e ancora una volta il sistema di compensazione della pressione interna alla capsula dà di matto...

La storia ci rivela come andrà a finire questa vicenda, il successo russo è annunciato e meritato, ma i due piloti devono sudare ogni secondo della loro gloriosa missione. Il film è ben costruito, per quanto forse il budget non sfiori neppure le cifre hollywoodiane spese per Apollo 13
Il film convince anche dal lato della CGI, che appare credibile in ogni scena, a parte forse quando si crea la microfrattura nella capsula, dove il ghiaccio si forma in modo un po'... be', diciamo che quella scena fa un po' sorridere. 
La regia e la sceneggiatura sono dannatamente buoni, funzionano, ritagliano i momenti epici con eventi familiari, e con i sogni di Leonov, che in giovane età era già spericolato e attratto dalle stelle. Lui, il regista, lo abbiamo già visto all'opera nell'equipe che girò Wanted e Apollo 18.

E' un film da vedere!




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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