No! Non sono per nulla esperto di arte giapponese. eppure le silografie mi affascinano parecchio, tanto che in casa ne abbiamo un paio appese alle pareti, e tanto che quando ci capita un'occasione come la mostra di cui vi sto per parlare, corriamo subito a vederla.
In questo caso l'esposizione mette a confronto due grandi maestri del 'Mondo Fluttuante', Katsushika Hokusai (1760 - 1849) e Utagawa Hiroshige (1797 - 1858), artisti che raggiunsero il loro apice nella prima metà dell'ottocento, in occasione dell'apertura all'occidente, da cui ottennero una nuova fonte di ispirazione, e soprattutto, il blu di prussia, un colore che in Giappone non era disponibile fino a quell'epoca storica.
Sono 270 opere, tutte provenienti dal Boston Museum of Fine Arts, ed esposte in sei aree tematiche che aiutano a comprendere il percorso evolutivo dei due artisti, le affinità e le differenze, e anche l'abilità nel realizzare queste opere, davvero molto complesse, e che richiedevano una grande precisione nell'intaglio del legno.
La Grande Onda
Hokusai spiccò immediatamente come artista dell'ukiyoe. La sua principale capacità fu quella di rappresentare con forza, drammaticità, e sintesi, i luoghi, i volti, e le credenze della società nipponica del tempo. Hokusai fu considerato uno degli artisti più raffinati, il suo uso del colore, e la sua capacità di raccontare la società di quel tempo, la bellezza dei paesaggi, e persino animali e piante, veri o leggendari, autoctoni del Giappone. E la mostra comincia proprio con le sue Trentasei Vedute del Monte Fuji, una serie che divenne iconica per l'arte giapponese, soprattutto perché comprendeva La Grande Onda presso la costa di Kanagawa, nota ai più come La Grande Onda.
l mare di Satta nella provincia di Suruga
Più giovane di vent'anni, Hiroshige divenne un nome celebre più o meno nello stesso periodo grazie a una serie molto ambiziosa che illustrava l'intero percorso che collegava le due capitali della nazione Edo (Antico nome di Tokyo) e Kyoto. L'opera è nota come Cinquantatre stazioni di posta del Tokaido, esposte nella seconda sezione della mostra. La capacità unica del giovane Hiroshige si enfatizzava al momento di ritrarre la forza degli elementi. Vento, pioggia, neve, nebbia e i chiarori di luna furono il vanto delle sue capacità artistiche, al punto che gli valse il titolo di "Maestro della Pioggia e della Neve".
Hiroshige, a distanza di un ventennio dalla serie di Hokusai, ripropose Trentasei Vedute del Monte Fuji in uno stile tutto nuovo, che però andò ad omaggiare - e inevitabilmente a confrontarsi - con quanto prodotto dal maestro che lo aveva preceduto. In particolare, il confronto diventa diretto tra La Grande Onda e Il mare di Satta nella provincia di Suruga, in cui è rappresentata una grande onda, in questo caso ingentilita da un clima più mite, e dalla cui spuma danzante fuoriescono stormi di uccelli che volano alti nel cielo.
L'esposizione continua con la serie Illustrazioni di luoghi celebri delle sessanta e oltre provincie, in cui spicca Awa, I gorghi di Naruto, davvero un'opera splendida. L'ultima sezione è invece dedicata alle Cento vedute di luoghi celebri di Edo, sfortunatamente interrotta dalla morte dell'artista, in cui si possono ammirare della silografie davvero eccezionali.
La mostra è visitabile fino al 3 Marzo 2019.
Qui (n.d.r. Il sito ufficiale), qui, qui e qui potete trovare molte informazioni al riguardo.
Come da tradizione, in conclusione di questo breve articolo, vi lascio con un video introduttivo dell'esposizione, che di sicuro saprà incuriosirvi molto meglio di quanto possa fare io con le sole parole scritte in questo breve post. Buona Visione.
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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