giovedì 11 ottobre 2018

Maze Runner 3, La Rivelazione - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Dopo la delusione dal secondo capitolo di questa saga (n.d.r. Qui trovate le recensioni dei due film), devo ammetterlo, ero tentato dal non andare a vedere neppure il terzo. Difatti non l'ho visto al cinema, bensì a casa, comodo, al fresco, in una di quelle giornate assolate in stile apocalisse... Mi capite, vero? In altre situazioni avrei evitato volentieri di vedermi Maze Runner 3 - La Rivelazione.

Il terzo film conferma quanto detto del secondo. Bisogna dire che non c'è mai fine alla caduta libera, specie quando si tratta di film il cui 'contenuto iniziale' aveva premesse da aspettative altissime (n.d.r. Alla Esercito delle Dodici Scimmie, per intenderci), e finisce in una roba che non saprei proprio definire.

Si passa da un esperimento su un piccolo numero di individui immuni a un virus che sta facendo estinguere la razza umana, a uno zombie movie, per poi chiudere con un post-atomic movie alla Doomsday. Io non ho letto i libri, eppure il senso di deja-vu aumenta di scena in scena, non c'è nulla di creativo, non c'è nulla di originale, e i personaggi sono veri e propri cliché semoventi. 

La trama è semplice. Tutto ha inizio con un attacco al treno. Il mezzo si sta spostando in da un baluardo all'altro della WCKD. Il carico di questo treno è pieno di ragazzi immuni al virus.

Fino a ora non me l'ero mai chiesto: Perché solo i teenager appaiono immuni?

Ok. In effetti uno c'è: Jorge! Ma tornando alla trama... 

Thomas e altri ribelli attaccano il mezzo per salvare i loro compagni di sventure. Ci riescono, ma tra loro manca Minho. Però non c'è tempo per stare a guardare i dettagli. Gli immuni stanno organizzando una sorta di fuga con una vecchia nave. Il loro scopo è avventurarsi in mare e trovare un posto che non possa essere trovato dalla WCKD. Però i mezzi di quest'ultima stanno pattugliando tutta la costa, per cui è solo questione di tempo e il 'cantiere' verrà probabilmente scoperto.

Seconda domanda: Dove lo trovano il materiale per riparare un relitto?
Terza domanda: L'elettricità da dove arriva? Chi la produce?
Quarta domanda: Che competenze possono avere dei teenager per poter riparare il relitto?
Quinta domanda: Il carburante per la nave, ma anche quello per le auto, da dove arriva? Chi lo produce?
Sesta domanda: I proiettili delle loro armi, tutte nuove fiammanti tra l'altro, chi li produce?

Basta con le domande che sennò facciamo notte. Avete capito dove sto andando a parare, vero? I disaster movie non stanno in piedi neppure puntellandoli qua e là!

Thomas decide di tornare indietro da solo per trovare Minho, non può partire senza di lui. Con lui, ovviamente, non possono esimersi dall'accompagnarlo i vecchi compagni di ventura. Prendono un land rover e via... Nel frattempo nell'ultima città (n.d.r. Città? Si! Con tanto di ristoranti, ambulanze, cinema, uffici, bla bla... E al centro la torre della WCKD dove si fanno esperimenti assurdi sugli immuni. Ovviamente Minho ha qualcosa di speciale rispetto agl'altri, per cui è torturato ancora di più e in modo più crudele... Tutto per il bene dell'umanità!

Settima domanda: Per il bene dell'umanità, visto che ci sono degli immuni, non sarebbe stato meglio insegnare loro come mandare avanti il mondo?

No, no... Meglio sterminarli attraverso assurdi esperimenti!

Andiamo avanti con la trama. Il gruppo di ragazzi arriva in città, non senza inconvenienti, non senza salvataggio dell'ultimo minuto. Qui ritroviamo Gally, che doveva essere morto da un pezzo, ma va be', è sopravvissuto senza troppe spiegazioni. Il vecchio compare fa parte di un gruppo che vive fuori dalle mura della città, e che sta progettando un 'rovesciamento' del potere, di buttare giù le mura di protezione (n.d.r. Un muro per proteggersi da un virus aerobico? Sì questa è l'ottava domanda), e distruggere quanto rimane della civiltà umana.

Nona domanda: Ma in tutto ciò esiste qualcuno a cui importi qualcosa della sopravvivenza della specie?

Sì, ho la risposta: Teresa. 

Quest'ultima, dopo aver tradito Thomas, lavora assieme alla dottoressa Paige per trovare una cura. E' lei che - non vi rovino la visione del film raccontandovi i dettagli - che [Spoiler]otterrà un vaccino semplicemente analizzando il sangue di Thomas.

Decima domanda: Ma se bastava una centrifuga, qualche reagente, e un campione di sangue immune, per avere un vaccino... Tutte le torture subite, gli esperimenti nel labirinto, eccetera eccetera... L'intera impalcatura del film crolla così miseramente?

Sì, la risposta è sì. 

Così come crollano le mura, e pian piano ogni singolo palazzo della città. Gli immuni scappano, non senza lasciare dietro di sé qualche vita, e tutti vissero felici e contenti su un'isoletta che sembra caraibica[Spoiler].

Film deludente. Con un po' di azione, personaggi costruiti su cliché ormai abusati, poca consistenza nella trama, e che si salva giusto per le ambientazioni e gli effetti speciali. Va giusto bene per una giornata afosa d'agosto...

Undicesima domanda: Ma sul serio? Nella traduzione italiana la società che cerca la cura del virus si chiama C.A.T.T.I.V.O.? 

Per lo meno la versione originale usa un acronimo che - pronunciato ha una certa assonanza con Wicked, ovvero Malvagio, ma... Oddio! E' comunque una scelta parecchio discutibile.

Tornando a bomba, sappiate infine che, se la trilogia è conclusa, esistono già due libri (n.d.r. qui e qui) che ne raccontano le vicende iniziali, prima del labirinto etc etc. Per cui, chissà, magari tra qualche anno ci sarà un Maze Runner nuovo da 'non' andare a vedere.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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