mercoledì 17 ottobre 2018

Alphonse Mucha - #Mostra #Recensione

Glauco Silvestri

Forse il nome Alphonse Mucha non vi dice nulla... Forse! E' però probabile che abbiate visto alcuni suoi lavori, e probabilmente li avrete anche apprezzati, perché se è vero che Mucha fu un artista davvero notevole, è altrettanto vero che fu lui a rivoluzionare la pubblicità dei prodotti commerciali.

Mucha, artista Ceco che visse per lo più a Parigi, realizzò locandine per spettacoli teatrali, pubblicità di liquori e profumi, scatole di biscotti, loghi per club esclusivi e attività commerciali. Siamo agli esordi dell'Art Noveau, e Mucha, con il suo lavoro, rivoluzionò il mondo pubblicitario indirizzandolo verso ciò che è oggi (n.d.r. Anche se credo che oggi si sia perso qualcosa per strada), ma per chiarire meglio il concetto, bisogna tornare alla fine dell'ottocento, e agli inizi del novecento, quando Mucha era un grafico in una agenzia pubblicitaria, e quasi per caso gli fu affidata la realizzazione di una locandina per uno spettacolo teatrale, la Gismonda, interpretato dall'attrice - nonché 'superstar' dell'epoca - Sarah Bernhardt. 
Ebbene, questo cartellone, in formato 3:1, con uno stile tutto nuovo che caratterizzerà l'artista per tutta la carriera, colpirà sia la gente comune, sia il mondo artistico, sia il mondo commerciale.
Mucha diventa improvvisamente un punto di riferimento. Il suo stile verrà imitato, lui stesso scriverà dei testi di riferimento, realizzerà dei book con elementi grafici da sfruttare in modo ricorrente, e diventerà un insegnante d'arte, e di grafica pubblicitaria molto apprezzato.

L'arte di Mucha, nella mostra bolognese, è divisa in tre settori che identificano bene l'autore.  Sono ottanta opere. Il primo settore è dedicato alle Donne, usate come icone e muse ispiratrici. Queste saranno 'usate' spesso da Mucha per connettere chi guarda con il messaggio del suo lavoro, sia esso un cartellone pubblicitario, una scatola di biscotti, o un'opera artistica.
Un secondo settore è dedicato allo stile di Mucha, alla sua arte più pura, e al connubio artista-insegnante che caratterizzerà la sua storia.
Il terzo settore è invece dedicato al linguaggio visivo, al potere dell'ispirazione, e qui è possibile vedere opere che vanno al di fuori dei prodotti canonici di Mucha, e si potranno osservare i suoi studi fotografici (n.d.r. Mucha usa la fotografia per cercare modelli da riprodurre poi con la sua arte, e per sperimentare con le immagini), e anche poter ammirare i suoi ultimi lavori, quando - ormai maturo - tornerà al suo paese d'origine e cercherà in ogni modo di promuovere la sua rinascita.

Qui di seguito potete guardare una breve introduzione alla mostra.


L'esposizione bolognese dedicata a Mucha è ospitata dal bellissimo Palazzo Pallavicini. Sarà visitabile fino a gennaio 2019, e l'ingresso costa 13 euro, salvo riduzioni.

Maggiori informazioni le trovate qui e qui.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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