venerdì 14 settembre 2018

L'ora più buia - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
E' un periodo particolare in Inghilterra, non credete pure voi? Chi ama il cinema, e lo segue con attenzione, si sarà accorto che ogni anno esce almeno un film sulla storia inglese recente, soprattutto sul periodo di orgoglio british che si ebbe all'inizio della seconda guerra mondiale (n.d.r. Il discorso del Re, Dunkirk, giusto per citarne due che si collegano direttamente al film di cui vi voglio parlare oggi...). Che sia un sistema sottile per preparare gli inglesi ai possibili problemi finanziari che la Brexit potrebbe portare? Chissà... Magari è solo un momento storico interessante a cui il cinema inglese guarda per ottenere un profitto facile al botteghino. Del resto i film di guerra hanno sempre riempito le sale cinematografiche.

E' evidente che L'Ora più Buia non è proprio un film di guerra, anche se lo è... Non lo è. La pellicola parla di un momento drammatico della politica inglese. Con l'Europa alla mercé delle forze dell'Asse (n.d.r. Patto che avvenne tra Germania e Italia al momento della crescita politica del Nazismo e del Fascismo), il governo inglese traballa visibilmente. Le forze mandate in soccorso alla Francia non hanno ottenuto i risultati sperati, e ora l'Inghilterra si trova sguarnita, e minacciata direttamente dall'esercito tedesco. Ci vuole un governo forte, uno che sappia scaldare gli animi e muovere le truppe senza scrupoli. Cade quindi il governo, e al posto di Neville Chamberlain - ottimo ministro in periodo di pace, meno bravo in periodo di guerra - viene incaricato Winston Churchill, poco amato ma molto risoluto.
Churchill eredita una situazione davvero drammatica, e in effetti non ha nemmeno l'approvazione dei Conservatori, e di Re Giorgio VI. E forse neppure i Laburisti lo appoggiano completamente visto che, sin dall'inizio, dichiara che mai ci sarà un trattato di pace tra Germania e Inghilterra.
Ovviamente i complotti politici mettono il bastone tra le ruote della politica di Churchill, e a ciò si aggiunge anche una situazione bellica da incubo, con tutto l'esercito bloccato in Francia e sotto assedio a Dunkirk. C'è da prendere misure drastiche, da sacrificare migliaia di uomini, e sperare di riuscire ad abbozzare una difesa del paese, che sino a poco prima era stata data per scontata lasciando sguarnito il territorio nazionale.
Ebbene, tra complotti e intrighi di palazzo, Churchill si trova quasi con le mani legate. La storia insegna la grandezza di quest'uomo, forse non adatto alla politica in periodo di pace, ma perfetto in caso di conflitti. E la sua genialità verrà dallo scavalcare la politica, sempre titubante, incapace di fare scelte difficili, e di chiedere direttamente al popolo cosa fare, se arrendersi prima ancora di combattere, salvare il paese, ma diventare schiavi del Reich, o combattere, col rischio probabile di soccombere, ma di tenere alto l'onore del regno. 
Tutto questo è storia, sono fatti accaduti, forse romanzati per motivi cinematografici, ma davvero ben narrati e rappresentati. 
Bravissimo Gary Oldman, praticamente irriconoscibile nei panni di Churchill, ma non sono da meno tutte le altre figure che compaiono durante la narrazione. La regia è perfetta, per quanto tradizionale - com'è giusto in questi casi - e la sceneggiatura è scritta con attenzione, in modo tale da raccontare l'uomo e gli eventi senza far pendere la bilancia su uno dei due piatti.

E' davvero un gran bel film. Davvero bello. Ve lo consiglio.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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