venerdì 24 agosto 2018

Blade Runner 2049 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
E' accaduto l'anno scorso... E ancora non mi raccapezzo. 
Hanno fatto un sequel di Blade Runner. Era tanto che ci provavano, e io speravo che non riuscissero mai in questo esperimento. I sequel sono una cosa pericolosa, spesso non sono all'altezza dell'originale, spesso confondono le idee, e a volte mettono persino in cattiva luce il film in origine. Di rado i sequel mantengono il livello dell'originale, e ancora più di rado ne riescono a proseguire la filosofia originale.

Con Blade Runner 2049, Denis Villeneuve è riuscito a costruire qualcosa di interessante, capace di catturare l'attenzione, ma che necessita di 'spiegazioni' per essere compreso a pieno. Già! Perché tra il film originale e questo ci sono degli eventi che Blade Runner 2049 cita e che mantiene come contesto di partenza, e questi eventi sono narrati in tre cortometraggi (n.d.r. Questo, questo e questo) ambientati nel 2022, nel 2036, e nel 2048. Il film - come descritto nel titolo - è ambientato nel 2049.

C'è stato un cataclisma che ha cancellato tutta la memoria informatica del pianeta. Ricostruire un archivio è difficile, e ci sono molte lacune nei registri storici e nei vari archivi che si sono salvati al cataclisma. Esistono ancora i Blade Runner, e l'agente K è uno dei migliori. Durante le sue ricerche scopre qualcosa di inimmaginabile... I replicanti possono riprodursi, e... Stanno nascondendo il primogenito, il primo di una nuova 'specie'. Ovviamente di tutto ciò non fa parola con nessuno. Prima vuole confrontarsi con colui che ha fatto scuola, Rick Deckard, il quale però - dopo aver abbandonato il servizio - ha lasciato Los Angeles e nessuno sa più che fine abbia fatto. La sua è una ricerca ardua, che lo porta a generare sospetti nei suoi superiori, e lo trasforma in un braccato, come i replicanti stessi, ma lui deve scoprire la verità, anche perché... Perché crede di essere lui il figlio di Rachel!

Trama che non sconvolge, ce lo si aspettava che un seguito giocasse la carta della fertilità. Era l'ultima cosa che mancava ai Nexus 6 per diventare 'umani', oltre ad avere una vita lunga quanto quella degli umani. La narrazione è lenta, senza troppe sorprese, e molto allungata. Ottima la fotografia, buona la regia e la colonna sonora. Il film è a livello visivo paragonabile all'originale, e non delude. E' un bel film, ma non è uno di quei film che stupisce. E' ciò che ci si aspetta. Un compito ben fatto, privo di sorprese, che guida lo spettatore verso ciò che tutti si aspettano.
Scott, che è produttore della pellicola, commenta i pochi incassi dando la colpa alla sua eccessiva lunghezza, e forse è vero. Altra pecca è il finale aperto, che presagisce l'arrivo di un terzo film, sempre che qualcuno sia intenzionato a finanziarlo.

Non so... Sinceramente avrei preferito non venisse fatto, e sinceramente non ho mai apprezzato tutta la diatriba che ha portato a sette versioni diverse della pellicola originale. 
Blade Runner sembra essere diventato il gioiello conteso tra bambini dispettosi. 
Ma Blade Runner 2049 c'è, forse è arrivato un po' troppo tardi, ma non è un brutto film, tutt'altro. Solo che non sta in piedi da solo. Ha bisogno di fondamenta solide (n.d.r. Blade Runner), e di un aiutino (n.d.r. I tre corti) per avere senso, e la cosa non mi convince per nulla.

Ve lo consiglio? Perché no! Ma prima riguardatevi l'originale, e i corti, altrimenti avrete lacune che non saranno colmate, e ne uscirete insoddisfatti. 



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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