martedì 29 maggio 2018

Credevo fosse scoppiata una bomba

Glauco Silvestri
Benjy versò tre centimetri d’aceto nella grossa vaschetta di plastica. – Adesso, – disse Richard, – riempi il portauovo di bicarbonato. – Evvai. – Benjy lo riempí malamente. – Lo facevi anche tu da bambino, zio Richard? – Ero decisamente troppo educato. – Cercò di non pensare ai figli che avrebbe potuto avere. – Dai, adesso lascia fare a me. – Credi che arriverà fino al tetto? – Vediamo –. Con cautela, mise il portauovo nell’aceto. Il bordo emerse appena dal liquido. Perfetto. Lo spinse giú. – Posso farlo io? – chiese Benjy. – Dai una scrollata e poi allontanati in fretta. – Dieci, nove, otto… – Benjy si accovacciò… – due, uno… Fuoco –. Scrollò la vaschetta, ci mise sopra il suo orsacchiotto di pezza e si dimenticò di farsi da parte, cosí Richard lo afferrò per la spalla e lo trascinò via. E non accadde niente. – Forse dobbiamo riprovare, – disse Benjy, ma Richard vide il coperchio di plastica gonfiarsi sotto l’orsacchiotto. – Aspetta –. Si sentí uno scricchiolio, come di una nave incastrata nel ghiaccio, un pop molto piú forte di quanto si aspettasse Richard, poi la schiuma gli schizzò sui pantaloni e nell’aria si diffuse un odore flatulento (acetato di sodio?) e anche se l’orso non finí proprio sul tetto rimase impigliato nella rosa rampicante sotto la finestra del primo piano. Benjy urlava trionfante e Richard vide tutto dal suo punto di vista, ed era davvero la cosa piú divertente a cui assisteva da molto tempo. Benjy ripeteva: – Ancora, ancora, ancora, – e fu a quel punto che sulla porta comparve Angela. – Credevo fosse scoppiata una bomba.

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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