mercoledì 21 marzo 2018

Un tirchio quasi perfetto - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Le somiglianze tra Francois Gautier e una persona che conosco sono molte, anche se ovviamente ne Un Tirchio quasi Perfetto tutto ciò viene esasperato in modo tale da alzare i toni da commedia divertente. 

Lui è cresciuto in una famiglia con poche risorse, dove bisogna contare il centesimo per arrivare a fine mese. Ciò l'ha condizionato a tal punto da proseguire nella 'via del risparmio' nonostante abbia una buona carriera e il suo conto in banca sia lievitato in modo molto soddisfacente. Ormai Francois è prigioniero di sé stesso, per lui è una gioia risparmiare, e per quanto sia consapevole che questa sua ossessione lo stia isolando dal resto del mondo, non ne può proprio fare a meno. Poi... La vita, come voi sapete, è imprevedibile. Incontra una donna, e questa donna pare essere attratta da lui. Lui violinista, le violoncellista, entrambi suonano nella medesima orchestra sinfonica, scocca la scintilla... Ma il vento gelido della sua avarizia rischia di far crollare il castello di carte di questo fragile amore. E a tutto ciò si aggiunge anche un secondo evento inimmaginabile. Alla sua porta suona il campanello una ragazza che dice di essere sua figlia. Ebbene, lui ha fatto - ehm - certe cose solo una volta, usando un preservativo scaduto. Il suo rapporto con la donna con cui ebbe una relazione finì come da copione a causa del suo problema e... Possibile che abbia una figlia?
Tra un nuovo amore nascente, con inviti a cena, spese, eccetera, e una figlia adolescente che lascia la luce accesa in casa in ogni ambiente, e fa docce eterne... Be', Francois scopre l'inferno, e allo stesso tempo trova una via d'uscita dalla sua prigione.

Film che strappa diversi sorrisi, ma non è una commedia brillante. Anzi, sotto sotto ha un che di drammatico che lentamente emerge. I problemi sociali di Francois, quelli di sua figlia, e della donna innamorata di lui diventano un elemento principale della narrazione, elemento che emerge e domina su tutto, cancellando la parte divertente, e facendo dimenticare che il film vuole essere qualcosa di divertente, e non qualcosa di triste. 

La regia è semplice, lineare, e funziona bene. Gli interpreti sono convincenti. L'imprinting francese di questa pellicola è evidente, e sapete che di rado io apprezzo l'arte d'oltralpe, eppure tutto funziona a dovere. E' un buon film, ma non aspettatevi qualcosa in stile Checco Zalone.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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