domenica 25 marzo 2018

La fuga di Logan - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ero un ragazzino quando vidi questo film per l'ultima volta. Una pellicola del 1976, La fuga di Logan, che racconta di un mondo distopico nato in seguito a un olocausto tale da portare la nostra specie quasi all'estinzione.

E' l'anno 2274. Alcune migliaia di esseri umani sopravvissuti all'olocausto nucleare vivono in una città biologicamente bilanciata, e chiusa sotto una cupola. Tutto è automatizzato e controllato da un super computer incaricato di preservare la specie, e visto che le risorse sono poche, il numero di abitanti è fisso: la loro vita è regolata in base ai loro compiti, tra cui la manutenzione della città stessa, e la sicurezza; la loro vita è regolata da un cristallo che viene inserito nella mano al momento della nascita, cristallo che scandisce la vita della persona, e che ne dichiara il momento 'di rinnovamento' una volta giunti all'età di 30 anni. Gli umani che vivono sotto la cupola sono creati attraverso la clonazione, non esistono più valori come la famiglia, e i piccoli non hanno neppure i genitori. La vita di tutti quanti è assolutamente agiata e priva di difficoltà, ma c'è comunque qualcuno che si rifiuta di venire rigenerato quando arriva il suo tempo. Questi tentano di fuggire, sognando un luogo libero, il santuario, di cui però nessuno conosce l'esatta ubicazione. Logan 5, una delle guardie più in gamba della città, viene incaricata di fingersi ribelle, di voler fuggire, così da scoprire l'ubicazione del santuario e distruggerlo. Ma nella 'fuga' accade qualcosa di imprevisto e da guardia in incognito, Logan diventa un vero fuggitivo.

E' un grande classico, un esempio di fantascienza di qualità realizzata prima dell'avvento degli effetti speciali. Qui tutto è costruito per creare inquietudine nello spettatore. La vicenda si ispira al romanzo omonimo del 1967, scritto a quattro mani da William Francis Nolan e George Clayton Johnson. Ovviamente si tratta di una pellicola datata, e di conseguenza è necessario non fare troppa attenzione alla recitazione (che poi è buona, ma un po' teatrale), e alle ricostruzioni futuristiche che risente a dir poco dell'età che porta sulle spalle.

E' comunque un buon film, un grande classico, e si guarda molto volentieri. Lo consiglio.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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