domenica 11 febbraio 2018

Kingsman, il cerchio d'oro - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Il secondo capitolo della saga dei Kingsman, ovvero Il Cerchio d'oro, non può certo sperare di mantenere alto l'hype giocando le medesime carte del primo capitolo, e difatti non ci riesce. Non riesce neppure ad agganciare lo spettatore cominciando in modo spettacolare, con un inseguimento, una scazzottata all'interno di un'auto, qualche battuta sagace che non spiega nulla di quanto sta succedendo... Eppure ci prova. Il tasso di umorismo rimane discreto, e direi che funziona perché i personaggi riescono a mantenere una freddezza surreale per le situazioni in cui si trovano. L'insieme dei due fattori strappa qualche sorriso, e non si può negare che i Kingsman sappiano catturare quel quid di simpatia per cui il film lo si guarda volentieri. Ma tutto ciò è sufficiente?

I Kingsman cominciano col botto in questo film, ovvero si fanno fregare dal cattivo di turno, che poi è un aspirante Kingsman che è stato rifiutato. Quest'ultimo riesce a sottrarre informazioni segretissime e, in pochi minuti di pellicola ecco che saltano in aria le abitazioni di tutti gli agenti, il quartier generale, ogni sede dell'agenzia. E così i pochi superstiti - in effetti solo due - si ritrovano con un pugno di cenere e una bottiglia di scotch americano per le mani... Scotch? Già! E da qui ricomincia l'avventura, perché il gemellaggio con una agenzia analoga, ma americana, e camuffata dalla Statesman, nota ditta produttrice di Scotch, casca a fagiolo per raddrizzare la situazione.
Dietro a tutto ciò è presente il traffico di droga, e il sogno della organizzazione che ha fatto fuori i Kingsman è quello di rendere le droghe legali. Ma come fare? Semplice... Inserire un virus mortale in ogni droga, e offrire l'antidoto in cambio di una legge che legalizzi ogni tipo di droga.
I Kingsman superstiti e gli agenti della Statesman faranno di tutto per ottenere l'antidoto senza cedere al ricatto mondiale, ma ovviamente ci saranno dei colpi di scena, dei tradimenti, e la ricomparsa di un personaggio creduto morto.

No, come ho anticipato, questo secondo capitolo della saga non è per nulla efficace quanto il primo. Si è persa la freschezza dell'esordio, e i personaggi sono oramai marionette schiave di una trama che oscilla tra la spy story alla Flemming, e l'action movie in stile Avengers. Ciò che si perde maggiormente è la profondità di campo, la vita privata degli agenti, il legame personale... Tutto ruota invece sulla missione, e solo Merlino riesce ad avere uno spessore interessante come personaggio. E' un peccato perché le basi per costruire qualcosa di diverso e interessante c'era, e invece si è scelta la strada comoda dell'action movie con qualche battutina di humor inglese sparsa qua e là.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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