Non mi sarei mai aspettato di fare un'ora e mezza di coda per entrare alla Mostra dei Secessionisti (n.d.r. A Rovigo), in occasione dell'ultimo giorno dell'esposizione. Colpa mia che non ho prenotato, ma devo ammettere che la programmazione della visita è stata praticamente occasionale, senza troppi pensieri, e all'ultimo minuto.
Testa di Medusa (Franz Von Stuck 1892)
Due Amiche 1 (Le Sorelle) (Klimt 1907)
L'esposizione era ubicata nell'interessante Palazzo Roverella, in pieno centro città e solitamente sede della pinacoteca locale. In occasione di questo evento, per fare spazio al numero di opere esposte, parte della collezione permanente è stata spostata in un altro palazzo storico, e già questo indica quanto valore possa essere esposto in questa particolare occasione.
L'idea di base dell'esposizione è quella di rappresentare una corrente di pensiero artistica anticonformista, che nacque alla fine dell'ottocento, e che voleva uscire dai canoni 'istituzionali' dell'arte europea. Questa corrente, ebbe - per certi versi - una vita breve, diciamo che si esaurì autonomamente attorno agli anni venti del 1900, ma fu parecchio interessante perché diede libero arbitrio ai giovani artisti dell'epoca.
Non fu una 'secessione' organizzata, se mi concedete il termine, perché nacque da focolai distinti, a Monaco prima (1892), poi a Vienna (1897), a Praga, e infine a Roma (1913). E se i centri culturali di questa secessione furono solo quattro città, ciò non significa che poi l'influenza non abbia toccato artisti di altre località, tra cui il bolognese Alfredo Protti, di cui ho già avuto occasione di parlare in passato.
L'esposizione si divide tra opere pittoriche, sculture, oggetti d'arredo, bozze e schizzi di autori famosi, cartelloni pubblicitari, e copertine di riviste dell'epoca.
Visione (La città) (Casorati 1913)
I nomi più altisonanti dell'esposizione sono Franz Von Stuck, Klimt, e il nostro Casorati. Se il primo è presente con numerosi suoi lavori, di Klimt troviamo per lo più dei bozzetti, e ovviamente le Due Amiche che fungono anche da cartellone di presentazione dell'esposizione.
Di Casorati troviamo invece una piccola opera e un busto di Eva. Ciò non toglie che gli artisti esposti siano numerosi e di notevole valore, come Heine Piglhein, Putz, il bravissimo Auchentaller, e ancora Vachal, Felice Carena, Innocenti...
Davvero una collezione molto interessante, capace di aiutare a comprendere meglio un movimento artistico capace di rompere le catene con il consolidato, e di sperimentare percorsi nuovi e senza confini di sorta, che siano essi culturali, sociali, morali, o anche solamente estetici.
I fiori del Male (Heine 1895)
Sfortunatamente, visto che ormai la mostra ha terminato il suo ciclo vitale, e ha chiuso proprio nel giorno in cui mi ci sono recato, non posso invitarvi a fare altrettanto, a raggiungere Rovigo e a visitare il Palazzo Roverella. Per questo motivo vi propongo qui di seguito un breve video che vi illustrerà l'intero cammino all'interno dell'esposizione, e che potrebbe essere di spunto per un vostro personale approfondimento dell'argomento.
Per maggiori informazioni, potete cliccare qui, qui e qui.
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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