Anello di congiunzione tra
Revelation Space e
Absolute Gap, in
Redemption Ark si fatica vistosamente nel determinare i buoni e i cattivi... Tanto che forse in questa vicenda si può pensare che nessuno sia veramente buono, e nessuno sia veramente cattivo.
La situazione è parecchio intricata visto che la razza umana, nelle sue tre varianti - ovvero i Demarchisti, gli Ultra, e i Conjoiner - sono minacciati da macchine il cui unico scopo è quello di eliminare dalla galassia ogni forma di vita intelligente capace di volo interstellare.
In ballo c'è quindi la sopravvivenza della specie, ma come al solito, noi umani non siamo proprio in grado di collaborare tra di noi, neppure in situazioni di causa di forza maggiore. In ballo ci sono una trentina di armi capaci di una devastazione inimmaginabile, dei prototipi Conjoiner, che mai sono state prodotte in serie perché la loro potenza spaventava anche chi le aveva create. Queste armi sono in mano a un triumvirato Ultra, nella stiva di uno sfioraluce in orbita attorno a un piccolo pianeta ai confini della galassia.
Ovviamente gli Ultra non vogliono cedere le armi, e intendono usarle per difendere il loro piccolo avamposto da un gruppo di Inibitori che sta già lavorando alacremente per creare un'arma capace di spazzarli via. I Conjoiner vogliono anch'essi le armi, ma per difesa personale, visto che hanno in programma di lasciare il sistema stellare, fuggendo a gambe levate visto che sono gli unici a possedere la tecnologia per costruire navi veloci quanto la luce. E i Demarchisti... A malapena sono a conoscenza del problema, per lo meno in via ufficiale, fintanto che uno dei Conjoiner - Clavain - tradisce la sua specie per mettere le mani sulle armi prima di tutti gli altri, con l'idea di usarle per il bene comune di tutta l'umanità, e non solo di una fazione.
Difficile entrare nel dettaglio senza fare spoiler, per cui mi fermo qui con la trama e... Devo dire che il romanzo cattura più lentamente rispetto al capitolo che lo precede, e a quello che lo segue. Qui abbiamo la formazione di personaggi importanti per l'epilogo della vicenda, tra cui Clavain e Skorpio. Anche il personaggio di Skade viene costruito minuziosamente... e Khouri appare molto diversa dalla fredda guerriera che vedremo nel capitolo finale. L'amore per la vicenda si innesca solo quando ci si trova già nel bel mezzo di tutta la storia, e da quel momento in avanti non si riesce più a smettere di leggere. Però è evidente che Redemption Ark è un romanzo di congiunzione, e di conseguenza è meno efficace degli altri, soprattutto perché - voi lo sapete - io ho iniziato a leggere la saga dall'ultimo romanzo, e poi il primo... E di conseguenza quello di cui sto parlando ora.
Ciò rende il mio giudizio un po' sbilanciato rispetto a quello che avrebbe potuto essere se avessi seguito il corretto filo logico della vicenda.
Tornando a bomba, come ho detto in precedenza, in questo romanzo non ci sono cattivi veri, ognuno dei personaggi chiave ha le sue motivazioni, e dal suo punto di vista, sono motivazioni più che sensate. Visto che ogni personaggio ha scheletri nel cassetto, questa è l'occasione per trovare la redenzione, per dare pace alla propria coscienza, facendo 'la cosa giusta'.
Come sempre accade, però, la cosa giusta per una persona non è mai la cosa giusta per un'altra.
E nel romanzo, in un modo o nell'altro, tutti quanti trovano il modo per fare la cosa giusta, anche se poi non sarà possibile che tutti abbiano successo nelle loro azioni.
Ed è per tutti questi motivi, per quanto Redemption Ark non mi abbia entusiasmato, che concludo affermando che è comunque un buon romanzo, e che consiglio a tutti gli appassionati di Fantascienza.
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About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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