mercoledì 20 settembre 2017

Niente - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
Devo ancora capire se questo libro mi sia piaciuto o meno. Di sicuro mi ha lasciato un vuoto, e dopo la lettura di Niente, mi rimane la sensazione di essere stato gabbato, e che le mie aspettative siano state tradite.

La vicenda è totalmente adolescenziale, siamo in Danimarca se ho capito bene, in un paesino di campagna dove i giovani crescono in modo piuttosto... Diciamo innocente. In un qualche modo il libro mi ha ricordato Il Signore delle Mosche, ma una sua versione all'acqua di rose. 

Ebbene, è l'ultimo anno di scuola, prima di passare alle superiori. Pierre Anthon, uno degli studenti - tredici anni - decide di mollare tutto e di andare a trascorrere le sue giornate sui rami di un albero. I suoi genitori, degli hippy, non hanno nulla in contrario perché il ragazzo si è convinto che non valga la pena studiare, perché niente ha significato, e tutto ciò che si fa nella vita, in un modo o nell'altro, finisce in niente, e anche tutto ciò a cui normalmente si da valore, alla fine dei conti non vale nulla, e prima o poi viene dimenticato, o sostituito da altri valori, i quali pure questi finiranno per non valere niente, ed essere sostituiti da quelli che vengono dopo... E la vita stessa non conta niente, perché si nasce per morire, e di conseguenza, perché sbattersi per realizzare qualcosa, che un giorno tornerà a essere niente?
I suoi compagni di classe sono ovviamente sconcertati dal comportamento di Pierre, e decidono di dimostrargli che si sbaglia, sfruttando una vecchia segheria in disuso, e cercando di radunare lì tutto ciò che ha veramente un valore 'assoluto'.
L'iniziativa inizia con ogni buona intenzione, e così vengono raccolte le scarpe preferite di una delle bambine, la bicicletta di uno dei ragazzi, le treccine colorate di un'altra ragazzina... Ma poi l'accumulo diventa un'escalation, e nella raccolta vanno ad accumularsi un tappeto da preghiera, la bandiera danese che sventola da sempre davanti a casa di uno dei ragazzi, il crocefisso della chiesa del padre di uno di loro... E poi addirittura il corpo del fratellino morto, il criceto di una bambina, la testa di un cane randagio a cui tutti erano affezionati, la... verginità di una delle ragazze... il dito medio di un ragazzo bravissimo con la chitarra...
E per fortuna che questa attività viene scoperta, altrimenti chissà dove sarebbero giunti. Ma Pierre rimane sull'albero, e li denigra, e li fa ingastrire ancora di più, e li spinge ancora di più sull'orlo del baratro...

E qui mi fermo perché altrimenti non ci sarebbe più motivo di leggere il libro. Testo che per certi versi è una sfida verso il lettore a ritrovare la propria innocenza di quando era ragazzino, e la brutalità che l'ingenuità può produrre se non è guidata da persone con equilibrio. Qui ci sono dei ragazzini capaci di tutto, privi di una guida adulta, che decidono di fare di testa propria per ricondurre alla ragione uno di loro che ha deciso di uscire dal gruppo. E ovviamente la vicenda va a finire male, davvero male. Peccato però che la narrazione, in prima persona, sia necessariamente piatta - visto che i ragazzi non vedono nulla di male in ciò che stanno facendo - e di conseguenza sia priva del pathos necessario ad amplificarne la gravità.
E' per questo motivo che le mie aspettative sono state tradite. L'intero racconto avviene con un tono per certi versi asettico, come se il narratore non fosse coinvolto nel dramma, bensì fosse un freddo osservatore esterno. 
Di sicuro questo libro è un esperimento interessante, ma non graffia, e tiene il lettore a una certa distanza, e non ottiene - a mio personale parere - l'effetto desiderato. 




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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