mercoledì 9 agosto 2017

The Signal - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
The Signal mi ha lasciato un po' confuso. Ha un buon cast, un buon crescendo di aspettative, e poi... All'improvviso diventa confuso, inconcludente, con un finale mica tanto ben spiegato. Per certi versi ricorda The Truman Show, ma questa è fantascienza, e pazienza.

La storia è quella di tre ragazzi di un college, veramente in gamba, alla ricerca di un hacker che li tormenta accedendo a tutti i loro sistemi informatici. Sono nel Southwest quando finalmente rintracciano l'indirizzo ip dell'intruso, e vengono indirizzati a una catapecchia sperduta nel nulla. Se all'inizio l'avventura appare divertente e quasi spensierata, con scherzi che ispirano a citazioni cinematografiche (n.d.r. The Blair Witch Project), ecco che accade l'inaspettato. I tre vengono aggrediti da entità non ben definite... E al loro risveglio si trovano in una struttura medica, con personale vestito da tute anti-contaminazione, e separati l'uno dall'altro.
Man mano che le cose si chiariscono, si viene a scoprire che i tre sono stati aggrediti da alieni, e che ora si trovano in osservazione per capire se sono pericolosi, sia per loro stessi, sia per la razza umana. Però qualcosa non quadra. Nella struttura gli orologi non funzionano, le penne non funzionano, e il comportamento dei medici che li hanno in osservazione sembra... Surreale.
E' per questo che i tre fuggono... E scoprono che... Non ve lo posso svelare se non con uno spoiler di quelli che rovinano completamente la visione del film.

Ed è il finale che fa crollare tutte le aspettative, perché se da un lato sorprende, dall'altro è evidente che la sceneggiatura non aveva ben le idee chiare di come chiudere il cerchio con coerenza. Per ciò ha scelto di non farlo, e se in Il Tredicesimo Piano lo stratagemma di mostrare la realtà tutta d'un botto funziona (n.d.r. Tranquilli, qui non si parla di mondi virtuali), qui rimane l'amaro in bocca. Boh!

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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