domenica 16 luglio 2017

Zathura - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Fino all'altra sera neppure sapevo che esistesse... E a dire la verità, avevo voglia di rivedermi Jumanji, fino a che qualcuno mi ha parlato di Zathura, e la curiosità mi ha spinto a cercarlo, e ovviamente a guardarlo.

Diciamolo subito così tagliamo la testa al toro: Zathura è la variante spaziale di Jumanji. La trama non è molto dissimile. Due bambini lasciati da soli in casa (n.d.r. In teoria sorvegliati dalla sorella, che però dorme in camera sua) trovano un vecchio gioco in cantina e uno dei due inizia una partita. Ovviamente ogni ostacolo del gioco diventa realtà, e in poco tempo la loro casa si ritrova immersa nello spazio profondo. L'unico modo per far sì che le cose tornino al loro posto è proseguire la partita perché solo alla fine tutto tornerà come prima.

Come in Jumanji, il cast di Zathura ha un suo perché. Il padre dei due ragazzini è Tim Robbins. La sorella è invece interpretata da Kristen Steward. Bravo lui, brava lei, ma soprattutto bravi i due ragazzini che tengono in piedi l'intera pellicola con il loro comportamento, i bisticci tra fratelli, eccetera eccetera.
E se prima dicevo che Zathura è una variante di Jumanji, in realtà, commetto un errore... Perché difatti è il seguito naturale. Entrambi i film sono ispirati dai romanzi di Chris Van Allsburg, autore anche di Polar Express. Ebbene, leggendo qua e la vengo a scoprire che nel romanzo la scatola gioco di Jumanji era in realtà una di quelle che offrono due board game nella stessa confezione, ovvero Jumanji da un lato, e Zathura dall'altro. Ovviamente le trasposizioni cinematografiche hanno 'tolto' questo legame per questioni pratiche... Questioni che però hanno creato un po' di confusione al riguardo delle due pellicole.

Zathura è un film per tutta la famiglia, orientato ovviamente verso i più piccoli, ma comunque piacevole anche per i grandi. E' divertente, e ha anche una piccola morale alla fine.

Lo consiglio.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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