domenica 2 luglio 2017

La Battaglia di Hacksaw Ridge - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Finalmente un bel film di guerra. E visto che il mio inglese funziona a ore alterne con questo caldo, questo titolo me lo sono guardato in italiano.
Al cinema è arrivato ed è sparito in un lampo... La Battaglia di Hacksaw Ridge è invece un film potente, carico di emotività, di realismo, di dramma, e per di più racconta una storia vera. 

Il film ci parla di Desmond T. Doss. Un ragazzino - all'epoca - di diciotto anni, obiettore di coscienza, che si arruola volontario nell'esercito per diventare medico in prima linea. Figlio più piccolo di una famiglia disastrata, dove il padre è preda dall'alcolismo e dalla depressione sin dal suo ritorno in patria dopo aver combattuto la prima guerra mondiale, il ragazzo decide di non imbracciare mai un'arma in vita sua, ma di dover comunque fare qualcosa contro il dilagare del nazismo. E' la sua ragazza a indirizzarlo verso la medicina, e... Be', potete immaginarlo, quando Doss arriva al campo di addestramento sin da subito si fa notare, e si fa odiare.
Tra maltrattamenti, sia dai camerati, sia dai superiori, processi, prigione, e vessazioni continue, Doss mantiene la propria linea di condotta, stoico, e convinto di fare la cosa giusta. Sarà il padre, grazie ad alcune amicizie fatte in guerra, a trovare il modo per evitare al figlio la corte marziale e la prigione a vita. E così Doss riesce ad andare in guerra, non in tempo per sconfiggere i tedeschi, ma di sicuro per mostrare il suo valore sul suolo giapponese.
Hacksaw Ridge è un altopiano. E' la strada per raggiungere Okinawa. E' il primo passo per la sconfitta del Giappone. Ma Hacksaw Ridge è pressoché inespugnabile perché i giapponesi sono dei combattenti che non danno tregua, e che non si arrendono mai. Quando il battaglione in cui si trova Doss arriva a Hawsaw Ridge sembra quasi che gli americani possano davvero farcela a superare l'ostacolo. Il primo scontro, nonostante le numerose perdite, si conclude con una vittoria strepitosa. Ma all'alba del giorno successivo una nuova ondata di giapponesi ricaccia i soldati americani sulla spiaggia da cui erano venuti. Sul campo di battaglia rimane solo Doss, che da solo, senza armi, comincia a cercare feriti sul campo di battaglia...

Il realismo di questa pellicola è quasi disturbante. I soldati che camminano tra le viscere di chi aveva combattuto prima di loro, le esplosioni che fanno a pezzi i corpi ancora vivi, le pallottole che passano da parte a parte gli elmetti, la paura di chi si rannicchia in un angolo tremante, e la temerarietà di Doss, che senza fucile avanza in quell'inferno cercando di salvare i feriti. Un film tosto, davvero ben realizzato, con momenti di riflessione e momenti di pura azione. Una storia incredibile, e un personaggio... Una persona incredibile. Tanto che ci si commuove ad ascoltare le testimonianze di chi fu salvato da Doss, e di chi combatté al suo fianco.

Questo è un film da vedere, assolutamente, e...

Ah, a proposito: La regia è di Mel Gibson, per cui se avete intenzione di vederlo, preparatevi perché è un regista che raramente lascia allo spettatore un attimo di respiro.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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