mercoledì 10 maggio 2017

The Duel - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ogni tanto ho nostalgia dei Western. Ogni tanto scopro persino che ne sono stati fatti di nuovi, e che mi sono proprio sfuggiti al cinema (n.d.r. Ultimamente mi sfuggono parecchi film, ahimè!), sempre che siano poi usciti, e non siano andati direttamente nel mercato home video. E' per questo che, quando ho scoperto The Duel, ho voluto subito guardarlo.

Le premesse c'erano tutte per una bella pellicola. Attori di primo piano, una storia che - per una volta - non ha niente a che fare con Yuma, con l'OK Corrall, e tutti gli altri temi triti e ritriti che hollywood continua sfruttare a forza di remake. 

Siamo nel 1880, e in una particolare ansa di un torrente a pochi passi dai confini col Messico, si fermano in continuazione cadaveri di messicani, tra cui anche un nipote del presidente messicano. Per evitare incidenti diplomatici viene mandato un texas ranger a investigare in incognito.
E' David Kingston a seguire quest'incarico; un giovane e capace ranger sposato con una donna messicana, che decide di spostarsi in incognito in una piccola cittadina vicino al confine per investigare sul suo governatore, Abrham Brant, detto anche il predicatore.
Tra Kingston e Brant esiste però un vecchio legame: quest'ultimo uccise il padre del Ranger durante un duello nella città di Helena, in California, quando ancora Kingston era un bambino.
L'indagine ha vita breve. Il Ranger scopre che Brant organizza delle battute di caccia all'uomo usando i messicani come prede, e facoltosi turisti come cacciatori. Solo che i cadaveri dei messicani, invece che venire seppelliti (n.d.r. Come ordinato da Brant), vengono gettati nel fiume dal figlio sfaticato dello stesso Brant, ed è per ciò che i suoi traffici vengono scoperti. Il problema è che Brant sembra già conoscere gli scopi tenuti nascosti da Kingston. E se all'inizio fa finta di nulla, poi lo costringe in una trappola che lo porterà a perdere la moglie, affrontare in duello il figlio di Brant, e infine, scontrarsi direttamente con Brant stesso... Trappola i cui esiti sono tutt'altro che scontati.

Film intenso, dai ritmi lenti e misurati, come doveva essere realmente la vita del vecchio West, e molto distante dalle pellicole ricche d'azione e sparatorie che Hollywood normalmente propina al suo pubblico. Per chi ama i ritmi concitati questo film apparirà noioso, mentre a tutti gli altri potrebbe davvero piacere, perché non solo c'è un confronto tra due persone che hanno qualcosa in sospeso tra loro, c'è anche lo strano rapporto tra il ranger e la moglie, e ancora l'indagine sugli omicidi, e ancora la strana vita di una cittadina sulla linea di confine, dove la legge è fatta dalle gesta delle persone, e non dal diritto civile deciso dal governo. Non mancano elementi mistici, e una trama che si discosta parecchio dagli stereotipi da classico western. Forse ciò farà storcere il naso agli appassionati del genere tradizionale, ma per chi cerca qualcosa un po' fuori dai soliti canoni, può essere una storia interessante.

In pratica gli ingredienti sono tanti, e gli attori sanno fare il loro mestiere. Non è un capolavoro, ma è comunque un bel film. Lo consiglio.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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