lunedì 29 maggio 2017

Monolith, Secondo Tempo - #Fumetti #Recensione

Glauco Silvestri
Ed eccomi a parlare, finalmente, del secondo tempo di Monolith. Volume più sottile rispetto alla sua prima parte, con un epilogo piuttosto veloce, seppure non frettoloso. In questa seconda parte, infatti, si da più spazio alle immagini che alla storia. Tutto è già stato raccontato in precedenza. La partenza di Sandra e di suo figlio sulla Monolith. Lo scherzo del destino che li ha visti intrappolati, nel bel mezzo del deserto, l'uno dentro la macchina, e l'altra fuori dalla macchina. Una vicenda che si può sicuramente leggere su più livelli: dal thriller puro, con la madre disperata che vede il figlio soffrire chiuso sigillato dentro la vettura immobile e inscalfibile; al dramma umano della donna, costretta a lottare per la propria sopravvivenza contro i lupi, i serpenti, il caldo del deserto, e la mancanza di liquidi, nonché di cibo; fino al dramma emotivo, il senso di colpevolezza di una madre che si sente incapace di avere cura del proprio bambino, e che lo vede morire davanti ai propri occhi senza riuscire a far nulla per salvarlo.

Ma come ho detto, questo secondo volume è meno corposo del primo, e sotto sotto viene il sospetto che Monolith avrebbe potuto essere pubblicato in un solo volume senza grossi problemi, e senza turbare le scelte narrative, e senza turbare la produzione della pellicola e la sua diffusione in Italia, che credo arriverà solo ora che entrambi i volumi sono in vendita, mentre all'estero è già stato proiettato. Meno corposo e un po' precipitoso, perché se da un lato il disegno affascina, specie quando Sandra viene morsa da un serpente corallo, quando è colpita dalle allucinazioni, che - colpo di genio - vengono rappresentate cambiando completamente lo stile dei disegni, dall'altro lato la narrazione corre veloce verso una conclusione lampo, e un'ultima pagina che lascia qualche dubbio sull'interpretazione del finale.

Si saranno salvati? La Monolith li avrà salvati?

Ed è qui il colpo di scena, perché l'intera vicenda non porta a una chiusura certa della storia, e lascia al lettore, in puro stile 'Recchioni', una libera interpretazione di quelle ultime tavole.

Bellissimi i disegni, ottima la narrazione. Del resto son diventato un lettore accanito delle opere di Roberto Recchioni, e qui su queste pagine ne ho recensite già tante. Interessante anche le ultime pagine della pubblicazione in cui si racconta delle scelte stilistiche per la realizzazione dell'opera, sia per quanto riguarda la sceneggiatura, che per forza di cose doveva partire dall'idea primogenita dell'autore, ma poi dividersi per motivi 'tecnici' nelle due varianti (n.d.r. Cinematografica e Fumetto), sia per quanto riguarda le scelte grafiche.

E alla fine, sì, è davvero un bel prodotto!


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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