Ma come ho detto, questo secondo volume è meno corposo del primo, e sotto sotto viene il sospetto che Monolith avrebbe potuto essere pubblicato in un solo volume senza grossi problemi, e senza turbare le scelte narrative, e senza turbare la produzione della pellicola e la sua diffusione in Italia, che credo arriverà solo ora che entrambi i volumi sono in vendita, mentre all'estero è già stato proiettato. Meno corposo e un po' precipitoso, perché se da un lato il disegno affascina, specie quando Sandra viene morsa da un serpente corallo, quando è colpita dalle allucinazioni, che - colpo di genio - vengono rappresentate cambiando completamente lo stile dei disegni, dall'altro lato la narrazione corre veloce verso una conclusione lampo, e un'ultima pagina che lascia qualche dubbio sull'interpretazione del finale.
Si saranno salvati? La Monolith li avrà salvati?
Ed è qui il colpo di scena, perché l'intera vicenda non porta a una chiusura certa della storia, e lascia al lettore, in puro stile 'Recchioni', una libera interpretazione di quelle ultime tavole.
Bellissimi i disegni, ottima la narrazione. Del resto son diventato un lettore accanito delle opere di Roberto Recchioni, e qui su queste pagine ne ho recensite già tante. Interessante anche le ultime pagine della pubblicazione in cui si racconta delle scelte stilistiche per la realizzazione dell'opera, sia per quanto riguarda la sceneggiatura, che per forza di cose doveva partire dall'idea primogenita dell'autore, ma poi dividersi per motivi 'tecnici' nelle due varianti (n.d.r. Cinematografica e Fumetto), sia per quanto riguarda le scelte grafiche.
E alla fine, sì, è davvero un bel prodotto!
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