sabato 18 febbraio 2017

Il ponte delle Spie - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
E' il 1957. Siamo in piena guerra fredda. Rudolf Abel viene arrestato dall'FBI per spionaggio. Viene processato, e visto che gli USA sono simbolo di democrazia, ha diritto a un avvocato... Ehm! E questo avvocato deve essere un buon avvocato, un ottimo avvocato. Sarà James Donovan, legale assicurativo con poca esperienza in casi di questo genere, ad occuparsi della difesa di Abel. I due, durante il periodo del processo - il cui esito è scontato nonostante tutto il bla bla sui diritti umani etc etc - diventano amici, tanto che Donovan si convincerà a battersi fino in fondo per i diritti di questa spia sovietica. Riuscirà a salvarlo dalla forca, e convincerà le istituzioni che la sua vita potrebbe diventare importante nel momento in cui una spia americana finisca nelle mani della giustizia sovietica. Guarda caso, proprio mentre tutto ciò avviene negli Stati Uniti, un U2 viene abbattuto sopra i cieli sovietici, e il pilota viene catturato...

Il Ponte delle Spie è ispirato a una storia vera, e probabilmente per questo sono pochi gli effetti speciali, i colpi di scena, eccetera eccetera. Nella vita reale non esistono i colpi di scena. Gli eventi si formano un passo alla volta, secondo una struttura complessa, ma lineare (n.d.r. Per certi versi). E il film è lineare, ben interpretato, con una regia di prim'ordine. Tutto fila come deve, e per quanto vi sembri un film sulla guerra fredda, in realtà è la storia di James Donovan, avvocato assicurativo, bravo negoziatore, che in quegl'anni salverà parecchie persone, non solo il pilota dell'U2 Gary Powers, ma anche moltissimi uomini e donne durante la crisi cubana, e solo CIA ed FBI sanno quanto questo avvocato abbia fatto davvero in quegl'anni davvero terribili. 
Insomma, è la storia di un uomo pacato, retto, con dei principi. Tom Hanks lo interpreta a meraviglia, sia nei piccoli gesti, sia nei momenti fatidici. Acquisisce il volto dell'uomo fuori-posto che vuole fare la sua parte. Lui non è una spia, non è un agente dei servizi, è solo un avvocato... Eppure sarà lui a fare la differenza. E la regia di Spielberg si nota in sordina. Gli effetti speciali, la fotografia, tutto è curato nei minimi termini e con maestria. E' un tocco magistrale che mai sopravanza alla storia, la quale deve rimanere il fuoco della vicenda. Davvero bravo! E ancora più bravo è Mark Rylance, inglese, che se non sbaglio ha pure ricevuto un Oscar per l'interpretazione pacata di Rudolf Abel.

Bel film, si guarda volentieri.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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