mercoledì 11 gennaio 2017

Frida Kahlo, La Collezione Gelman - #Mostra #Recensione

Glauco Silvestri
Bologna sorprende sempre di più con la giunta Merola, ormai animatissima e sempre aperta a nuove mostre, e forme espressive, e in generale all'arte. Con una parte della Collezione Gelman ospitata a Palazzo Albergati in città giungono opere di Frida Kahlo, e di suo marito Diego Rivera, nonché di altri autori messicani di questo secolo, sempre appartenenti alla collezione succitata.

Riguardo alla vita di questa artista c'è poco da raccontare che già non si sappia. Una ragazza sfortunata che, nella sfortuna, ha comunque saputo lottare e costruire qualcosa di eterno.
Ancora giovanissima, Frida fu vittima di un terribile incidente. L'autobus su cui viaggiava fu preso in pieno da un tram. L'incidente generò parecchie vittime, e pure lei fu creduta morta in un primo momento. Una dei corrimano di legno dell'autobus l'aveva passata da parte a parte, entrando dalle scapole e uscendo dalla vagina. La spina dorsale fu spezzata in più punti, ebbe diverse altre fratture, danni ingenti agli organi interni compresi quelli riproduttivi... Insomma, un vero disastro. 
Una ricostruzione della camera di Frida
Ci vollero diversi interventi, tantissimi interventi, e la mano incredibile di un medico che fece sì che Frida potesse avere ancora una vita, per quanto molto limitata dall'uso di busti rigidissimi, e lunghissimi periodi distesi sul suo letto, ferma immobile, con la sola possibilità di guardare sé stessa attraverso uno specchio posizionato sopra di lei, grazie a un baldacchino.
Ad avvicinare Frida all'arte fu Diego Rivera, pittore messicano di grande successo, che invaghitosi della ragazza, nonostante tutti i suoi problemi, la spinse a proseguire il suo impegno con l'arte. Lei, difatti, durante i primi mesi di invalidità aveva cominciato a disegnare, riportando sul foglio bianco le proprie frustrazioni, le proprie sofferenze, e le proprie paure. Con l'aiuto del pittore, che diventerà suo marito, Frida comincerà a vivere una seconda vita, una vita luminosa, con sprazzi di gioia, momenti di durezza inaudita, e sofferenze continue.

Autoritratto con scimmie
L'esposizione offre l'opportunità di vedere i suoi primissimi lavori, alcuni tra i quadri più famosi, fotografie e filmati ripresi durante la sua breve vita (n.d.r. Morì a 47 anni a causa di complicazioni dovute all'uso eccessivo di antidolorifici, droghe, alcool e medicinali vari, nonché a causa del suo fisico menomato e stressato sin dalla giovane età), gli abiti da lei indossati, i gioielli, e persino alcune pagine tratte dal suo variopinto diario. Non mancano inoltre anche opere di altri, specialmente nel mondo della moda, chiaramente ispirate al lavoro e alla vita di questa incredibile donna.

L’abbraccio amorevole dell’universo
Tra le opere di Frida, ci sono le iconiche e note al mondo intero Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943) e quelle indissolubilmente legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943).


La mostra è interessante e capace di donare emozioni, che mai si piegano alla pietà per il crudele destino accaduto a questa donna, ma piuttosto ammirazione per la sua forza e il coraggio di vivere a pieno la sua vita. Una esposizione che merita di essere visitata, per quanto il numero di opere non sia grandissimo (n.d.r. Circa 100), offre una visione completa sia di Frida, sia del suo compagno di vita Diego.

Qui di seguito potete guardare un video dedicato all'esposizione.


Come ho già detto, la mostra è presente a Bologna, a Palazzo Albergati, dal 19 Novembre 2016 al 26 Marzo 2017.

Maggiori informazioni: qui e qui.
Sito ufficiale: qui.
Per prenotare i biglietti: qui.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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