domenica 18 dicembre 2016

Zucchero Filato Volante - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
Ogni tanto, di rado, mi capita di essere contattato per leggere e recensire un libro a me sconosciuto. 
Solitamente si tratta di romanzi scritti da autori esordienti, pubblicati da piccole realtà editoriali, che cercano una via alternativa per farsi un po' di pubblicità, senza dover passare attraverso i soliti e dispendiosi, canali ufficiali. 
Zucchero Filato Volante è uno di questi libri, edito da Eretica Edizioni, e scritto da Fernando Camilleri (n.d.r. Non il Camilleri noto per Montalbano, eh? Quello si chiama Andrea).

Devo dire che la lettera di presentazione del romanzo mi aveva un po' fuorviato rispetto a ciò che poi mi son trovato a leggere. 
Il libro mi era stato presentato come, cito testuale dalla mail, un misto di fantascienza, fantasy e horror. Leggendolo, però, ho capito che ero di fronte a qualcosa di differente. Io lo vedrei meglio inquadrato nelle favole moderne, magari con una spruzzatina di macabro per aggiungere un po' di pepe alla vicenda. Ma con le definizioni non sono mai stato bravo, e del resto, gli inquadramenti di genere, in letteratura, sono sempre stati molto approssimativi a causa delle mille possibili contaminazioni che ogni racconto può avere o non avere.

Il personaggio principale di questa storia è un ragazzino di undici anni. E' orfano di padre, e ha grandi progetti per il suo futuro. Vuole diventare astronauta, ma non come tutti i bambini che sognano di viaggiare nello spazio a bordo di astronavi fantascientifiche, lui vuole essere astronauta-astronauta, e mettere il proprio piede sul suolo lunare se mai gli enti spaziali decideranno di riprendere l'esplorazione del nostro satellite. Il suo nome è Felice, ed è in effetti un ragazzino intelligente, e felice, visto che si sente amato dalla giovane madre, e che vive in un paese tranquillo dove può realizzare sé stesso senza troppi pericoli.
Tornando a casa da scuola, un giorno, Felice sente il suono di un flauto proveniente dal bosco vicino al paese. Decide di investigare, e incontra uno strano nano, che segnerà, per certi versi, la sua vita. Inconsciamente, durante la notte dei giorni successivi, il ragazzino accompagna il nano nelle abitazioni di alcuni abitanti del paese, e li condannerà a una morte atroce, divorati da uno stormo di gufi grigi. Non c'è spiegazione né memoria di quanto avviene... Per lo meno fino a quando, con la madre e una amichetta, il ragazzino fa una gita domenicale nel bosco, e in quella occasione si trova nuovamente di fronte allo strano nano...

Favola? Allegoria? Metafora? Il romanzo è un testo particolare. Lo stile narrativo è ricercato, pulito dalle crudità del nostro quotidiano con geniali giochi di parole, non diretto al lettore, e preannuncio che non permette né di entrare in sintonia, né di prendere a simpatia un personaggio, fosse anche personaggio principale, ovvero il piccolo Felice. Gli eventi sono narrati in modo enigmatico, e allo stesso tempo diretto. Ci si pongono molte domande mentre si legge questa storia, e molto di quanto accade, anche alla fine della lettura, può sembrare distaccato dalla trama principale della vicenda. Già! Perché la connessione tra le morti di cui Felice sarà testimone, e il futuro da astronauta di Felice stesso, non pare evidente in alcun modo. 
Di sicuro è una vicenda che fa riflettere su molti punti, e che lascia basiti su altri, perché certe cose - scusate se non vado nel dettaglio ma non voglio fare spoiler sulla trama - sono difficili da collegare tra loro.

E' evidente che non è fantascienza. Per quanto Felice aspiri a diventare astronauta, qui di fantascienza non c'è proprio nulla. Non è neppure un horror, anche se ci sono delle morti violente, lo stile narrativo non è tale da 'spaventare', e le atrocità diventano un fatto incontestabile della storia, senza però trasformarsi in un horror come tutti lo intendono. E' un fantasy, sì! Ma non nel senso classico del termine. Ricorda la filosofia de Il Labirinto del Fauno, ove realtà, mito, e tradizione si fondevano nelle fantasie di una bambina. Qui avviene la medesima cosa, solo che invece di assistervi attraverso uno schermo, ciò avviene attraverso le pagine di un libro.

Probabilmente, applicando il Rasoio di Occam, questo romanzo diverrebbe un semplice racconto. La quotidianità è ben descritta, ma i fatti sembrano totalmente sconnessi col legame Felice-Gufo-Nano. L'unica cosa che si evince è una sorta di distorsione temporale dove, per far incontrare il bambino e il nano, certe cose che comunque accadrebbero, devono essere forzate da gesti violenti. Però non è un legame spiegato, è un qualcosa che ho intuito io, e che magari agl'occhi di qualcun altro può portare ad altre interpretazioni... Soprattutto è una scelta che può piacere, o non piacere, e per certi versi, lasciare un po' dubbiosi anche una volta giunti alla fine del libro.

Mi è piaciuto? Forse, ci sto ancora ragionando sopra... 

Link alla pagina del libro: qui.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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