domenica 4 dicembre 2016

Star Trek IV, Rotta verso la Terra - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ed eccoci a parlare di Rotta Verso la Terra, forse il più bello in assoluto tra le pellicole dedicate alla saga di Star Trek, e 'finale' del trittico cinematografico iniziato con L'Ira di Khan. 

Una volta resuscitato Spock, Kirk e i suoi fedeli decidono di consegnarsi alla Federazione per pagare le conseguenze del loro gesto (n.d.r. Disubbidienza agli ordini, Furto della Enterprise, Distruzione della Enterprise, Compromissione dei rapporti diplomatici con i Klingon, Varie ed Eventuali). Durante il viaggio di ritorno, però, notano che nel sistema terrestre c'è qualcosa di strano. Niente navi stellari, nessun segnale dalla Terra... Solo una richiesta d'aiuto proveniente da Star Fleet in cui si dice di non avvicinarsi al pianeta. Una strana sonda aliena si è infatti avvicinata alla Terra, e ha cominciato a devastare il clima dello stesso, a interferire su ogni fonte di energia, a mettere in crisi l'intero ecosistema tanto da temere la distruzione della vita sul pianeta stesso. Non sembrano attacchi mirati, bensì un tentativo di comunicare... Ma non con i Terrestri, che vengono bellamente ignorati dalla sonda. A bordo dello Sparviero Klingon, analizzando i messaggi della sonda, comprendono che si tratta del linguaggio delle balene Megattere, ormai estinte da più di un secolo, per cui decidono di tornare indietro nel tempo per recuperare alcuni esemplari di questa specie, riportarli nel presente, e vedere se il problema si risolve.
Ovviamente il viaggio indietro nel tempo causerà diversi problemi a Kirk e al suo equipaggio. Dovranno riparare lo Sparviero, dovranno adattarlo per contenere gli animali, e dovranno trovare due balene da riportare indietro, con tutti i rischi del caso.

Molto divertente, bello, e ricco di scene curiose. E ora che da quel lontano 1986 sono passati ben trent'anni (n.d.r. Come vola il tempo, eh?), sembra ancora più bello, perché uno spettatore che non ha vissuto in quegl'anni potrà vedere uno spaccato di quell'epoca, e uno spaccato immaginifico del ventitreesimo secolo. Mica male, no? 
Però il film non è perfetto, e ancora una volta il problema più grosso è dovuto al doppiaggio, che improvvisamente ha cambiato la pronuncia di Spock (n.d.r. Se nei primi tre film veniva chiamato Spock, perché ora tornare a Spack, che era come veniva chiamato nella serie televisiva?)
Ma questi sono dettagli minori. Il film è davvero ben realizzato. Qui si comincia a vedere una computer grafica degna di questo nome. Paradossalmente gli effetti speciali sono molto pochi, ma sono ben fatti, e si nota il miglioramento tecnologico rispetto ai film precedenti.

Alcune curiosità: Il film uscì a vent'anni esatti dalla nascita della serie classica, e fu dedicato alle vittime dell'incidente del Challenger, lo shuttle che esplose durante il decollo proprio nel gennaio di quello stesso anno. Piacque al botteghino, ma non tanto ai fan più ortodossi, ed è per certi versi comprensibile, visto che la pellicola devia notevolmente verso la commedia, e per quanto gli attori ci mettano molto mestiere, c'è chi riesce meglio, e c'è chi invece riesce meno bene. 

Nel complesso, a mio parere, rimane un ottimo film di fantascienza, adatto sia agli appassionati, sia agli spettatori occasionali. Da vedere.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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