lunedì 28 novembre 2016

Un Miliardo di donne come Eva - #Libro #Recensione

Glauco Silvestri
Torno a parlare di Robert Reed per recensire l'opera che forse l'ha portato sotto la luce dei riflettori, ovvero Un miliardo di donne come Eva. Di questo storia mi ha incuriosito il metodo narrativo deciso dall'autore, piuttosto che la trama. 

Difatti la vicenda è semplice: Reed ci vuole raccontare di un futuro non molto lontano dal nostro, in cui un fisico quantistico scopre la tecnologia per saltare da una alternativa temporale all'altra attraverso un complesso meccanismo chiamato Ripper. Questo fisico, però, decide di usare questa macchina per i propri scopi personali, per cui si piazza nel parcheggio di una scuola femminile, attiva la macchina, e in un lampo ecco che lui, due camion carichi di scorte alimentari e quant'altro, e l'intero dormitorio del collage, svaniscono dalla Terra che noi tutti conosciamo per ricomparire su una Terra alternativa.
Ed è ovvio che lui è l'unico uomo, ed è ovvio ciò che lui vuole dalle ragazze del collage, ma non è altrettanto ovvio ciò che invece ottiene. Qualunque sia comunque il destino di questo folle scienziato, sul pianeta alternativo si sviluppa una società parallela della razza umana, da cui, dopo diverse generazioni, cominciano a partire altre missioni analoghe per colonizzare altre Terre alternative. Il fatto è che la cultura umana sulla Terra alternativa di origine è parecchio distorta da diverse sette religiose che vedono il Ripper al loro centro. Se alcune vedono nell'uomo il 'Padre' delle comunità future, e spediscono un unico uomo con un harem al seguito, altre preferiscono invece mandare giovani coppie appena sposate, altre ancora coppie decise a tavolino per via delle loro qualità, eccetera eccetera.
Ma non tutti vogliono partire, e non tutti sono destinati a partire. E la storia si focalizza su fratello e sorella. Lei è bella, intelligente, e intraprendente, e non vuole assolutamente finire in un harem, o sposata a un uomo, e comunque essere 'usata' solo per fare figli nel nuovo mondo in cui dovrebbe essere spedita. Lui invece vorrebbe essere un 'Padre', ma per il fatto che è un personaggio tosto, e che è persino finito in prigione per aver difeso la sorella da un rapimento (ovviamente un Padre non autorizzato ufficialmente che, entrato in possesso in modo illegale di un Ripper, aveva deciso di farsi un harem rapendo le ragazze più belle a disposizione), gli è negata tale possibilità.
Insomma, i due crescono assieme incatenati da un destino che li costringe a vivere sul filo della società, entrambi reietti ma per motivi opposti e...

E quello che accade dopo non ve lo racconto perché altrimenti finisce il divertimento. A ogni modo la lettura è piacevole, per quanto non generi mai guizzi di stupore o quant'altro. Anzi, dopo un po' comincia a essere prevedibile in quanto i personaggi sono ben costruiti, ma limitati dai medesimi confini che l'autore definisce all'inizio dell'opera, per cui c'è davvero poco margine di manovra o spazio per la fantasia. E' evidente che si va a parare su un finale scontato e preannunciato... Ciò non toglie che non si tratti di un ottimo racconto, che sia alimentato da una idea interessante, valevole addirittura del Premio Hugo 2007.

Insomma, non eccezionale, ma molto ma molto carino!


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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