Non sono mai stato un grande amante di Corto Maltese, lo devo ammettere, però devo riconoscere la bravura di Hugo Pratt nella realizzazione di questo personaggio. Del resto si tratta di un personaggio con cinquant'anni sulle spalle, e a cui - sicuramente - bisogna attribuire parecchi meriti sia nella qualità delle storie, sia nella sua solidità.
Hugo Pratt con alcuni amici sui tetti di Venezia
Corto Maltese è riflessivo, è un viaggiatore, e mai è il protagonista delle sue vicende. E' l'osservatore, l'accompagnatore, colui che vive vicende perché vi ci capita dentro. La storia di questo marinaio di origini maltesi non si discosta molto da quella del suo autore. Figlio di un militare, nella sua vita ha viaggiato in lungo e in largo seguendo il padre. Da ricordare la vicenda che, all'età di nove anni, quando una chiromante gli disse che non aveva la linea della vita sulla mano, se la incise da solo con un coltello. Questo è Hugo Pratt... Colui che ha vissuto nella sua Venezia stando più sui tetti che per le calli. Il suo sogno era di percorrere l'intera città di tetto in tetto... Un visionario, un avventuriero, trovare voi l'aggettivo giusto per questo uomo capace di disegnare tanto bene da diventare quello che è senza aver fatto scuole e/o quant'altro.
Una delle innumerevoli tavole esposte
La mostra è ricca di tavole originali, tra cui, per intero, l'ultimissima avventura disegnata da Pratt (n.d.r. L'autore volle che Corto Maltese non morisse con lui, per cui nel 2015 è uscita la prima avventura di Maltese non disegnata da Pratt, bensì da due artisti spagnoli che hanno accettato la sfida, e a giudicare dalle tavole esposte in mostra, si sono meritati l'onere e l'onore a pieno titolo).
Ciò che però attira maggiormente l'attenzione, specie per uno come me, che proprio proprio non è interessato al personaggio di Corto Maltese, sono le sue bozze realizzate in acquerello.
Già! Hugo Pratt, oltre a essere un bravo fumettista, era un bravo pittore, e anche un bravo chitarrista... Ma questa è un'altra storia. La mostra offre ovviamente un'ampia collezione di disegni da lui realizzati.
Alcuni studi dei personaggi realizzati in acquerello
Ovviamente sono tutti legati al suo personaggio più famoso, alle sue avventure, e ai personaggi che il marinaio incontra nelle sue avventure. C'è da rimanere conquistati dai disegni, che se si osservano con attenzione, mostrano una sorta di evoluzione nello stile rappresentativo.
Con gli anni il suo tratto diventa sempre meno dettagliato e più armonioso. E' come se la china tenda ad avvicinarsi all'arte pittorica dell'acquerello. Lo si nota bene nei suoi amati gabbiani - onnipresenti - che verso col passare del tempo diventano sempre più indefiniti, come se Pratt volesse catturare la velocità, il movimento, il volo. E devo dire che questa sua sperimentazione, questa sua evoluzione è tangibile, ed efficace. Tanto che un briciolo di curiosità verso Corto Maltese, e le sue storie, mi è venuta (n.d.r. Mi sa che ruberò i fumetti alla mia morosa per leggere qualcosa di Pratt).
Un altro acquerello di Hugo Pratt
Ma non c'è solo Corto Maltese in questa mostra. E' curioso vedere le tavole e i fumetti originali di Asso di Picche, una sorta di eroe mascherato disegnato da Pratt, ambientato nell'America degli anni 50. E' affascinante Anna della Giungla (1959), Ernie Pike del 1961, Sg.t Kirk del 1955, e altre opere non connesse all'alter ego di Hugo Pratt.
Il percorso espositivo, oltre a raccontare la storia dell'autore, anche con audiovisivi molto interessanti, ci mostrano il legame tra le storie di questo autore e la 'storia', e i personaggi storici, nonché i rimandi letterari che spesso animano le sue avventure, tra cui Jack London, Conrad, la poesia di Yeats, fino a Borges, senza dimenticare il dialogo serrato con famosi fumettisti americani, quali Milton Caniff e Héctor Oesterheld.
Insomma, c'è tantissima carne al fuoco e l'intera esposizione non può essere visitata in meno di un paio d'ore - sempre che si sia veramente interessati all'argomento, ovviamente - visto che il numero di tavole è davvero impressionante, e anche i complementi multimediali meritano di essere guardati con calma.
Vi lascio qui di seguito un breve video dove Hugo Pratt descrive il proprio personaggio... E con una frase, in verità una riflessione, detta da Pratt in uno dei video mostrati all'esposizione. Ebbene, suo padre gli disse, prima di morire, di seguire il proprio sogno per essere felice, e gli regalò una copia de L'isola del Tesoro. Pratt, ormai adulto, si rese conto di aver fatto proprio ciò che gli aveva suggerito il padre, ovvero di seguire il proprio sogno e di non lasciarsi soggiogare dalla società. L'unico dubbio dell'autore, però, era la paura del fatto che - vivendo il proprio sogno - un giorno si dovesse svegliare, per scoprire di dover andare a lavorare in un ufficio del catasto veneziano.
Quanti di noi hanno seguito il percorso inverso a quello di Pratt?
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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