venerdì 4 novembre 2016

Figli delle Stelle - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Era un po' che cercavo di ricordare il titolo di questo film. Ricordo che mi aveva lasciato buone sensazioni, ricordavo la trama, ma il titolo - proprio - mi sfuggiva. Sapevo solo che era il titolo di una canzone. Poi... Per radio, ecco che spunta quella canzone, e all'improvviso ho avuto l'illuminazione!

Figli delle Stelle non è un film recentissimo, ma non è neppure vecchio al punto da non essere compreso. Anzi, per certi versi è un film senza età - in Italia - perché parla di morti sul lavoro, di crisi, di una politica troppo attenta alle poltrone e poco attenta a ciò che dovrebbe amministrare, e al popolo a cui dovrebbe rispondere. E' una commedia, quindi non aspettatevi un pippone di due ore sulle inefficienze italiche.

I personaggi sono un precario cronico, un portuale di Marghera, un ricercatore universitario un po' stagionato, una giornalista tv, e un uomo appena uscito di galera. Cos'hanno tutte queste persone in comune? Bisogno di soldi, un odio cronico per i politici, e una profonda delusione per la vita che stanno vivendo. E' per questo che decidono tutti assieme di dare una svolta, di fare davvero qualcosa, e di dare un segnale. Decidono di rapire il ministro della salute, di fare un golpe in una sauna pubblica che lui è solito frequentare, di chiedere un riscatto, e allo stesso tempo, di far tremare le pareti del 'palazzo'. I cinque complici sono però un po' goffi, e nella confusione prelevano la persona sbagliata. Si tratta di un funzionario che da mesi perseguita il politico per ottenere il nullaosta per la sperimentazione di un nuovo farmaco che sembra efficace nella cura dei tumori.
Il rapimento, la fuga, la vita 'costretta' dei sei personaggi, prima chiusi in un appartamento in città, poi in un condominio sulle montagne della Valle d'Aosta, fa sì che ognuno di loro si senta per la prima volta bene con sé stesso. Nascerà un amore non corrisposto, un amore corrisposto, si romperanno amicizie e si faranno nuove amicizie. Si parlerà di politica, di crisi, di amicizia, di valori. Tutto ciò frammisto a situazioni esilaranti, surreali, molto ma molto italiane. E poi il gran finale, che però non svelo... 

E' carino questo film, anche se visto dopo un certo tempo non mi sembra più così brillante come ricordavo. La figura di Fabio Volo è quasi non necessaria, mentre Favino, Sassatelli e Battiston tengono in piedi tutta la baracca. Bravina anche la Pandolfi, che diventa a sua insaputa il fulcro dell'intera vicenda. Comprimari  di pregio sono Tirabassi, ovviamente, e tutti i personaggi che abitano il condominio in Val d'Aosta.
Belle le ambientazioni, la pulizia della fotografia, e perché no, la ricostruzione del nostro paese, e della situazione in cui viviamo, la trama, che in fondo non fa che mettere su pellicola emozioni, false intenzioni, che molti lavoratori italiani almeno una volta nella vita hanno avuto e non hanno mai realizzato.

Bello? Sì. Divertente e leggero, ma non troppo. Lo consiglio.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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