Proseguo con la carrellata di recensioni dedicate a titoli visti già un po' di tempo fa, ma che per un motivo o per un altro, non sono mai stati citati su questo blog.
Animatrix è il primo di cui vi voglio parlare oggi. Si tratta, in realtà, di una raccolta di cortometraggi ispirati alla celebre trilogia dei Wachowski (
n.d.r. Matrix). I registi della saga hanno contribuito a questa raccolta scrivendo la trama dei primi tre dei nove episodi presenti. Ognuno di essi è diretto da alcuni dei maggiori registi giapponesi; ognuno di essi nasce da una produzione indipendente; ognuno di essi ha uno stile narrativo e grafico tutto suo. Nella trama di questi cortometraggi sono presenti anche elementi che verranno ripresi nella trilogia, tra il primo e il secondo episodio di quest'ultima, per la precisione, ma non solo.
E' un'idea interessante e ben realizzata, che richiama molto la cultura giapponese. Vale la pena guardare ognuno dei nove brevi cartoni animati.
Si salta di palo in frasca con
Megamind, di cui ero convinto di aver parlato su questo blog, ma me lo devo essere sognato. Cartone animato più per adulti che per bambini, e che per poterselo gustare a pieno bisogna essere per lo meno degli adolescenti, con un certo background sui super-eroi.
Megamind è un super-criminale, o forse è "il" super-criminale per eccellenza. Intelligentissimo, abilissimo, ambiziosissimo... Il suo unico avversario è ovviamente un super-eroe, Metro Man, che in un modo o nell'altro riesce sempre a sventare le imprese del cattivo. Per certi versi sono fratelli, i due super, perché arrivano dallo stesso pianeta morente. Solo che il destino ha voluto che le loro strade venissero divise e li portassero ai due opposti della barricata. Uno a difesa del bene, l'altro no. Lo scontro impari tra Megamind e Metro Man però è destinato a un colpo di scena inimmaginabile: Metro Man viene sconfitto per un caso fortuito e... Megamind riesce a conquistare il mondo!
Solo che la vittoria non rimane una gioia a lungo. Non c'è bianco senza nero, non c'è male senza bene... In pratica, Megamind si ritrova senza uno scopo nella vita. Ha vinto, e ora non sa più che fare. Per questo motivo decide di creare un nuovo super-eroe, lo battezzerà Titan, e sarà più forte e potente di quanto Metro Man sia mai stato... Questo nuovo eroe dovrà essere il suo avversario, e difatti così sarà, ma in un modo in cui Megamind non si può neppure immaginare. Difatti Titan si lascia trascinare dai propri poteri, e diventerà più malvagio del malvagio Megamind...
Bellissimo, divertente, con qualche cameo curioso. Il lungometraggio gioca con la filosofia e la psicologia, ovviamente in modo terra-terra, e crea una inversione di ruoli davvero interessante. Poi... Poi c'è il colpo di scena finale!

E di nuovo saltiamo di palo in frasca con una produzione ormai vecchiotta.
La Gabbianella e il Gatto, film di Enzo d'Alò, tratto dalla
celebre favola di Luis Sepùlveda,
La trama è la stessa, i disegni sono semplici, alla vecchia maniera, ma efficaci. La storia è toccante, e allo stesso tempo divertente. Potrei anche evitare di... Come? Non la conoscete? Ok, eccovi la vicenda in poche parole: Kengah è una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio. In punto di morte affida il proprio uovo a un gatto di nome Zorba, a cui riesce a strappare tre promesse: Quella di non mangiare l'uovo, di averne cura, e di insegnare a volare al nascituro. Nasce una gabbianella, che tra i gatti sarà chiamata Fortunata. Zorba la alleva come una 'figlia' inattesa, ma per lei è difficile comprendere di non essere un gatto, bensì un gabbiano. E come può, un gatto, insegnare a volare a un pulcino?
Nel frattempo dalle fogne arriva una nuova minaccia. Il regno dei topi è in subbuglio e desideroso di cogliere la distrazione dei gatti per poter uscire dalle fogne e 'dominare' il mondo di superficie.
Riusciranno i gatti a cacciare indietro nelle loro tane i roditori? E Fortunata imparerà a volare? Lo scoprirete solo guardando il film, che - lo ripeto - è davvero molto, molto carino.
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About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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