giovedì 4 agosto 2016

About a Boy - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Tratto dal famoso romanzo di Nick Hornby, About a Boy è un film che allo stesso tempo diverte e tocca le pareti del cuore. Ci racconta la storia di Will, trentotto anni, londinese, ricco, senza figli, single, disoccupato. La sua ricchezza arriva dai diritti d'autore di una canzoncina di Natale scritta dal padre. Lui, sfaccendato, passa il tempo guardando la tv, facendo shopping, cercando ragazze con cui avere relazioni non troppo importanti. Will incontra Marcus per via del destino. Dopo aver scoperto che le ragazze madri sono facili da sedurre, Will si improvvisa ragazzo padre e comincia a frequentare dei gruppi per genitori single. Qui conosce Susie, bellissima, e per conquistarla si fa coinvolgere dalle vicende di una sua amica, la hippy Fiona, e del figlio dodicenne Marcus.
Ovviamente tutto ciò farà crollare il suo castello di carte, perché Marcus è convinto che la depressione di sua madre possa guarire solo introducendo un nuovo padre nella sua famiglia spezzata. Per questo comincia a tampinare Will, e se sulle prime quest'ultimo appare scocciato, poi ci fa l'abitudine, e alla fine prende a cuore i problemi del ragazzo. Ovviamente tra Will e Fiona non nascerà mai nulla, ma in un certo modo, i tre rimarranno legati da una solida amicizia e... 

Film che diverte, che fa riflettere, e che mostra con leggerezza molti difetti della società odierna. La solitudine è ovviamente l'elemento principe di questa storia. Ci viene rappresentata attraverso i suoi estremi, una famiglia povera, e un ricco yuppie senza lavoro. Se quest'ultimo riempe i suoi vuoti con relazioni fittizie, shopping compulsivo, e televisione; la famiglia spezzata vive invece una sorta di tragedia in cui sono isolati dal mondo, e per ciò trincerati nella loro piccola normalità, che però è essa stessa la prigione che li isola dagl'altri. L'incontro tra questi due estremi finisce per spezzare entrambe le gabbie, una dorata e l'altra no, aprendo gli occhi sia di Will, sia di Fiona. Tutto ciò grazie a un ragazzino molto sensibile, Marcus, con una smodata passione per Killing me softly.

Bello, ben interpretato, con un cast interessante (Hugh Grant e Rachel Weisz tra le star), regia convenzionale ma che funziona... Un film da vedere.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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