domenica 19 giugno 2016

The Hateful Eight - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Amore e odio, è il mio, nei confronti della produzione cinematografica di Tarantino. Se ho amato Le Iene e Pulp Fiction, e per certi versi apprezzato Kill Bill, mi son trovato un po' in difficoltà con le pellicole successive, per lo meno fino a Django Unchained. Poi è arrivato l'ottavo film, The Hateful Eight, omaggio a sé stesso e all'amore per lo spaghetti western che Tarantino ha sempre esplicitato senza mezzi termini.

Mi piacerebbe riempire di elogi questo ottavo film, ma non mi è possibile. Ottima la fotografia, e ho apprezzato tanto il coraggio di ambientare l'intera pellicola mettendo tutti i personaggi in una sola stanza, e girare praticamente tutto il film all'interno delle sue pareti. Non posso che elogiare le performance di Samuel Jackson e Kurt Russell però... mi sono annoiato, e in certi momenti mi è persino calata la palpebra.

Tutto accade pochi anni più tardi alla fine della guerra civile americana. E' inverno. Siamo nel cuore del Wyoming. Il cacciatore di taglie John Ruth e la sua prigioniera Daisy Domergue sono attesi a Red Rock - dove il cacciatore di taglie è noto come il Boia - consegnerà la donna alla giustizia per 10000 dollari di taglia, e questa verrà giustiziata per impiccagione. C'è una terribile tempesta, e durante la corsa della diligenza, lungo la strada, il cacciatore di taglie viene fermato da un uomo seduto su una pila di cadaveri proprio davanti alla diligenza. Anche lui è un cacciatore di taglie, e i due cadaveri sono il suo bottino. Si trova lì, a piedi, perché il suo cavallo non ha retto al freddo e allo sforzo. E chiede un passaggio fino a Red Rock. C'è una breve discussione, e infine il passaggio viene concesso. Poco più avanti, un altro uomo chiede aiuto. E' il nuovo sceriffo di Red Rock, e anche a lui viene offerto soccorso. 
La tempesta, però, infuria in modo ingestibile, così i quattro personaggi son costretti a fermarsi in un emporio, dove già un'altra diligenza si è fermata per cercare rifugio dalla tempesta. Sono in otto. Fuori nevica di brutto. La situazione è tesa, specie per i due cacciatori di teste, che hanno sospetti sulla strana situazione che si è venuta a creare. Red Rock non è lontana, ma...

L'idea è intrigante, e la prima parte del film incuriosisce parecchio. Poi però si perde in voli pindarici, in dialoghi e spiegoni piuttosto noiosi. Chi guarda il film capisce sin dal principio dove Tarantino vuole arrivare, il problema è che passa davvero troppo tempo prima che ci arrivi, e l'attesa sfinisce, ve l'assicuro, anche perché i discorsi affrontati non hanno la brillantezza cruda che invece ha decretato il successo dei primi due film che ho citato all'inizio di questo post. Insomma... Quando cominciano a volar pallottole io mi stavo già domandando quand'è che sarebbe finito il film. Non ce la facevo più, davvero, e mi ero rovinato la visione. Tanto che gli spargimenti di sangue, i colpi di proiettile nelle terga, le teste spappolate, o il vomito insanguinato degli avvelenati, è parso solo eccessivo zelo splatter giunto in ritardo, a soli 30 minuti dai titoli di coda.

Il film dura quasi tre ore... tre ore molto molto lunghe.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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