sabato 4 giugno 2016

L'uomo bicentenario - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
L'uomo bicentenario è una visione moderna dell'emancipazione dalla schiavitù, ove una macchina intelligente lotta per i propri diritti, sola, ma con il vantaggio - dalla sua parte - di avere un tempo infinito per ottenerli, e dove, per ottenere questi diritti, dovrà rinunciare ai privilegi di cui gode.

Andrew è un robot di servizio, fortemente voluto da Richard Martin e comprato per la sua famiglia, così da sgravarla dai soliti lavori domestici. Il suo numero di serie è NDR113. E' la più piccola della famiglia, Amanda, a dare il nome di Andrew alla macchina, e quest'ultima a sua volta chiamerà sempre Amanda con il nomignolo di 'piccola miss'. Il robot è trattato, inizialmente, senza rispetto dalle due bambine (l'altra si chiama Grace), per lo meno finché una delle due, per gioco, gli ordina di buttarsi giù dalla finestra, e questi obbedisce. Dopo quell'impatto, qualcosa cambia. Nessuno può sapere se sia stato dovuto a un danno dovuto alla caduta, o se già da prima il cervello positronico del robot avesse un barlume di coscienza, il fatto è che Andrew comincia ad avere interesse per la musica, e poi per i lavori manuali, tanto da diventare abilissimo nello scolpire il legno. Richard, affascinato da tutto ciò, fa in modo che il robot non debba mai subire qualche danno alla propria personalità per... investigazioni sul 'guasto' da parte della ditta costruttrice, e di seguito lo incita a sviluppare le proprie capacità, offrendogli addirittura una sorta di emancipazione, aprendogli un conto corrente, e dandogli la possibilità di guadagnare dal proprio lavoro.
Passano gli anni Richard muore, Amanda si sposa, e Andrew va a vivere da solo. E' suo desiderio scoprire se esistono altri robot dotati di libero arbitrio, come lui, per cui saluta Amanda, e parte per una incredibile avventura, nello spazio e nel tempo che lo condurrà, negl'anni, a scovare uno scienziato - Rupert - che prenderà a cuore la sua causa, e lo aiuterà ad essere riconosciuto come essere umano.

Storia romantica, e allo stesso tempo molto significativa. Difatti le macchine sono schiavi moderni, e le macchine intelligenti lo sono ancora di più. Senza rivangare l'odio di Skynet nei confronti dei suoi creatori, qui è il desiderio di emancipazione che muove Andrew nella sua difficile avventura. Sarà disposto a cambiare sé stesso, a diventare umano in tutto e per tutto, e a rinunciare persino alla usa immortalità, per ottenere questo privilegio. Bravissimo - come sempre - Robin Williams, nell'interpretazione di un ruolo davvero complesso. Ottimi anche tutti gli altri che fungono da spalla a NDR113. Il film è ricco di pathos, ma anche di momenti divertenti. I sentimenti dominano, e la fantascienza è un contorno funzionale a una vicenda che dovrebbe farci riflettere, e dovrebbe aiutarci - ancora una volta - ad abbattere le barriere del pregiudizio, e della paura del diverso. Non a caso NDR113 si trova costretto a diventare biologico, e mortale, per poter essere riconosciuto alla pari degli umani. La discriminazione, nel film, è prettamente legale, ciò non toglie che la paura del diverso qui è sottilmente descritta, e criticata. Ci si commuove, guardando questo film, ed è buffo che la storia di un robot che vuole diventare umano ci commuova, come un moderno pinocchio, e invece i nostri cuori rimangano di pietra nei confronti di chi fugge dai paesi devastati dalla povertà, dalla violenza, dalla discriminazione religiosa.

E' un film degli anni novanta, tratto da una novella di Asimov scritta a metà degl'anni settanta (n.d.r. Vedi il Ciclo dei Robot), ma è ancora attualissimo, e per quanto si sia già nei primi mesi del 2016, nulla - in realtà - è cambiato.

Da vedere, assolutamente.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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