venerdì 10 giugno 2016

Io, loro e Lara - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Quando vidi questo film per la prima volta, lo ricordo bene, risi a crepapelle. Sarà stato per la compagnia, sarà stato per il momento cosmico positivo, non lo so proprio perché sia accaduto, ma Io, Loro e Lara mi lasciò davvero un ottimo ricordo.
A distanza di cinque anni, rivederlo in casa, sul divano, non mi ha dato le medesime sensazioni... Anzi, mi ha un po' annoiato. Mi è sembrato forzato, estremizzato, anzi ricco di cliché e banalizzazioni. Guarda te come possono cambiare le opinioni a distanza di anni...

A ogni modo, Padre Carlo Mascolo è missionario e vive in un villaggio nel cuore dell'Africa. Lì si occupa di tutto, fa il medico, il preside, l'agricoltore, il meccanico, e lo sceriffo. Ciò gli ha però procurato una sorta di sfiducia nella fede, una angoscia interiore che lo spinge a tornare in Italia per parlarne con i suoi superiori. Questi lo tranquillizzano, gli suggeriscono una pausa di riflessione, e lo esortano a trascorrere un po' di tempo con la propria famiglia per farsi rinvigorire dal calore dei propri cari. E qui casca l'asino... Perché suo padre si è appena sposato con la badante moldava. I suoi fratelli sono preoccupati solo dei soldi che il padre spende per la donna, e loro stessi non paiono proprio equilibrati. Il fratello è private banker, è donnaiolo e cocainomane. La sorella fa la psicologa a tempo pieno e lascia che le figlie crescano come tira il vento, un attimo prima sono Emo, l'attimo dopo sono Lollipop, e di seguito Manga. Questa situazione va a sconvolgersi maggiormente quando - telefonata nella notte - la moglie di suo padre muore per un infarto, e compare una figlia misteriosa, ragazza madre, educanda davanti all'assistente sociale, ma che per guadagnarsi da vivere si mostra in latex e tacchi a spillo davanti a una webcam.

Il tutto è condito da scenette comico/tragiche in stile Verdone dove donne africane, portate in Italia da Padre Carlo, che per guadagnarsi da vivere si prostituiscono (n.d.r. In Africa c'era sempre da mangiare, poco ma c'era, ed eravate libere. In Italia per mangiare fate le schiave!), o dove una assistente sociale vedova vede nel prete il suo ex marito e fa di tutto per sedurlo. Finale ovviamente disastroso, ma che poi si trasforma in lieto fine... 

Gli ingredienti ci sono tutti, Verdone è sempre lui, ma più riflessivo e adulto, in teoria c'è materiale a iosa per ridere, ma non ha funzionato. Non so... A voi l'ardua sentenza, se vi ho incuriosito e vi è venuta voglia di vederlo.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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