giovedì 5 maggio 2016

Belli di Papà - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Belli di Papà mi ha incuriosito si dalla sua uscita al cinema. Non avendo avuto occasione di vederlo sul grande schermo, me lo sono procurato dal mio spacciatore di fiducia (n.d.r. Ovvero il videonoleggio sotto casa) e l'ho messo su per capire se...  

La storia ha un plot semplice. Il padre, Vincenzo, è un ricco industriale vedovo. I tre figli sono sub-yuppie (n.d.r. Perché difatti negli anni novanta gli Yuppie erano dei giovani arrembanti di successo, e non degli scansafatiche che si atteggiano a grandi imprenditori) milanesi sfaccendati, che spendono migliaia di euro al giorno, e non hanno idea di come rimboccarsi le maniche per guadagnare qualche quattrino. A ciò si aggiunge il Coglion... Ehm, il pretendente alla mano della bella, ma con la puzza sotto il naso, Chiara.
Vincenzo si rende conto che la faccenda non può andare avanti così, e che i figli devono darsi una svegliata, per cui finge una Bancarotta Fraudolenta, e li convince a fuggire dalle forze dell'ordine. Latitanti, con la guardia di finanza che gli soffia sul collo, i quattro devono tenere un profilo molto basso. Si recano in Puglia con un centinaio di euro in tasca e devono farseli bastare... Per cui Vincenzo convince i figli a cercare lavoro, e a guadagnarsi da vivere.

Carino, niente di esplosivo. Un bel dipinto dei giovani d'oggi, molto stereotipato in ogni suo aspetto. Non fa scoppiare dal ridere, né fa riflettere granché, però è piacevole da guardare. E' evidente che è stato fatto con un budget limitato. Le ambientazioni saranno in tutto quattro o cinque, così come il numero di comparse. Tutto gira attorno a una decina di personaggi.
Ottima la performance di Facchinetti, che si dev'essere divertito parecchio nel recitarla. Bravo ma non ai massimi livelli Abatantuono, gli altri non spiccano granché... Anzi, sono un po' bidimensionali.

Per una serata tranquilla, il film calza.

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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