sabato 9 aprile 2016

The Blair Witch Project - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Sono in vena di riscoprire film sepolti dalla polvere. The Blair Witch Project è addirittura presente nella mia collezione come riversamento da un VHS comprato in edicola... La qualità video non sarà eccelsa, ma si adatta bene al soggetto, non trovate?

Vediamo la trama: Il 21 ottobre 1994 Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, tre studenti, si avventurano nei boschi di Black Hill Forrest, nel Maryland, per realizzare un documentario su Elly Kedward, accusata di stregoneria e cacciata dalla città di Blair alla fine del 1700. Da allora infatti una leggenda popolare racconta che nei boschi aleggia la presenza malefica della strega. I tre cominciano a seguire un percorso preciso che però poco dopo si confonde nell'intrico della boscaglia. In breve smarriscono la strada, cominciano a rinfacciarsi l'idea di aver voluto tentare quell'impresa, accusano il peso di difficoltà logistiche crescenti. Vedono sassi raggruppati a croce, sentono strani ululati, si perdono tra loro, si ritrovano, non sanno più da che parte dirigersi. Quando di nuovo arriva la notte, la ragazza rivolge lo sguardo atterrito verso la videocamera che riprende il tutto, chiede scusa ai genitori, poi scompare nel buio.

Questa pellicola è, se non ricordo male, uno dei primi film girati in prima persona, in stile mockumentary con la supposizione che ciò che si osserva è accaduto veramente (n.d.r. Ma poi vengo a scoprire che un regista italiano, nel 1980, realizzò Cannibal Holocaust, proprio allo stesso modo). Difatti il film fu promosso proprio in questo modo, raccontando che si trattava semplicemente del montaggio di vari spezzoni di video trovati nel bosco da alcuni cacciatori che passavano proprio da quelle parti. Ovviamente un battage pubblicitario... Che però riscosse molta curiosità, e aprì il vaso di pandora, tanto che ancora oggi, ogni tanto, esce un film che tenta di sfruttare questo tipo di stratagemma (n.d.r. Un altro che mi è piaciuto è Cloverfield).

Ciò che non funziona di questa strategia, è la credibilità. In pochi sono disposti a pensare che sia normale, in condizioni di pericolo, che uno si preoccupi di tenere sempre la telecamera accesa e inquadrata. Di solito nei film di questo tipo si cerca di giustificare la cosa riproducendo litigate tra i personaggi dove qualcuno, sempre, dice all'altro di spegnere la telecamera. Anche qui accade, e forse questo film fa scuola in proposito, perché per lo meno la giustificazione avviene grazie alla disperazione. La ragazza, Heather, ripete spesso che attraverso la telecamera è più facile sopportare la situazione, e difatti va in crisi quando gli altri due ragazzi la prendono in mezzo, le strappano la telecamera dalle mani, la inquadrano, e cominciano a punzecchiarla crudelmente.

E' uno di quei film che ti fa saltare dalla sedia se credi alla premessa, altrimenti non trasmette molte emozioni. 
E' uno di quei film che però si fa ammirare per la purezza, per i personaggi che non sono i soliti belloni hollywoodiani, per la gente del posto che è tutt'altro che lucidata ad arte. La scelta di girare in 16mm, di mischiare il bianco e nero con il colore, è efficace. 

A me piace.

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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