sabato 2 aprile 2016

Lo Hobbit, la trilogia completa - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Qualche giorno fa, mentre tiravo le somme sulla mia 'mission' filmografica, mi son reso conto che sul blog ho parlato solamente del secondo episodio della saga Lo Hobbit, mentre - in realtà - ho visto tutti e tre i film. Per questo motivo son di nuovo qui a parlare di questa saga, questa volta prendendo in esame l'intera trilogia, così da non dimenticare nulla, e completare il trittico di recensioni dalle parti mancanti.

Non che ci sia molto da dire. La trilogia de Lo Hobbit è il prequel della più famosa trilogia Il Signore degli Anelli. Ci racconta le vicende di Bilbo Baggins, zio di Frodo, della sua avventura, e del ritrovamento dell'anello.

Come già avevo anticipato, la trilogia del Lo Hobbit è un po' troppo allungata, e non sa più di brodo. Per l'amor di Dio, non sto dicendo che Peter Jackson abbia inventato di sana pianta parti importanti del film, tutt'altro, ma che andare a pescare informazioni sulle opere minori di Tolkien, sulle appendici dello stesso Signore degli Anelli, non è come barare, ma quasi... Il romanzo è una cosa, le appendici e i racconti minori sono un'altra. Ma queste sono chiacchiere da bar, o liti da produttori cinematografici (n.d.r. L'abbandono di Guglielmo del Toro, la decisione di passare da due a tre film... è tutto raccontato qui). Se per Il Signore degli Anelli un trittico di film è calzato alla perfezione, qui invece si tende a cavalcare l'onda del successo. Non dico che sia una brutta trilogia, tutt'altro. Le ambientazioni sono fantastiche, la ricostruzione della vicenda è entusiasmante, ma si è data un po' troppa corda alla fantasia, perdendo quindi il legame con il libro, molto più stringato di quanto si possa immaginare guardando i films.

Fortunatamente la trilogia migliora con lo scorrere del tempo. Il primo film è noioso. Non accade quasi nulla, Bilbo si unisce a un gruppo di nani per andare a liberare il loro regno da un drago. Un terzo del film è usato per mostrare la cena in cui nani e Bilbo si mettono d'accordo. Ovviamente in tutto ciò c'è lo zampino di Gandalf, qui più giovane e arzillo. Il secondo film si fa più interessante. Qui si vede Smaug per la prima volta, e le ambientazioni del villaggio di Pontelagolungo sono grandiose. In questo film appare Pungolo, la spada che diverrà l'arma di Frodo nel suo cammino per distruggere l'anello. Si annusa anche, nell'aria, puzza di Sauron e del suo tramare malefico. Però si esagera... Lo Hobbit non è un libro farcito di combattimenti, ce n'è, ma non così tanti come invece ci vuol far sembrare Peter Jackson. Soprattutto... va be', ne ho già parlato nella vecchia recensione, per cui passo al terzo film. Qui il drago viene ucciso, e l'Arkengemma annebbia la purezza dei cuori dei nani. Scoppia una guerra fratricida dove tutti vogliono tutto, soprattutto l'oro, la ricchezza e il regno sotterraneo dei piccoli guerrieri. E' Bilbo a fare da mediatore, su consiglio di Gandalf, perché l'esercito di Sauron è alle porte... E si scatena la battaglia delle cinque armate. Questo è il capitolo più inventato dell'intera saga, basti pensare che Legolas e Tauriel non sono mai citati nel libro. E' un film quasi completamente action, molto spettacolare, ma parecchio distante da quanto narrato nel libro.

Nell'insieme, aggiungendo anche la trilogia de Il Signore degli Anelli, vien fuori un bel prodotto da guardare. Se fossero rimasti sui due film, probabilmente, avrei apprezzato di più. Ma si guarda volentieri.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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