venerdì 22 aprile 2016

Enrico Fermi, la mostra - #EnricoFermi

Glauco Silvestri
E' una cosa bella scoprire che una mostra dedicata a una delle menti più geniali del ventesimo secolo sia riuscita a prorogare l'esposizione (n.d.r. Fino al 22 maggio), ciò vuol dire che c'è ancora molta gente interessata alla scienza, quella vera, e che non dedica le sue giornate a snocciolare dati tecnici di un cellulare come fossero frutto della propria genialità, così come altri che passano il tempo a ipotizzare tecnologie iperboliche e si stupiscono sul fatto che ancora non esistano, o che ci mettano troppo tempo per realizzarle (n.d.r. Magari ipotizzando complotti delle lobby e chissà cos'altro).

Enrico Fermi è - a mio parere - il Leonardo da Vinci del '900. Un uomo che amava la goliardia, e che amava la fisica sopra ogni cosa. Le sue ricerche furono ad ampio spettro. Scoprì il comportamento dei bosoni, e una particella nuova nuova che mostrava un comportamento opposto a quello dei succitati (n.d.r. Che poi fu battezzata fermione). Assieme alla sua equipe riuscì per primo a ottenere una fissione nucleare stabile, scoprì che determinati elementi rallentavano i fenomeni radioattivi (n.d.r. Tipo l'acqua, o la grafite). Fu grazie a lui che si cominciò a studiare le particelle beta, e fu lui a intuire il comportamento dei raggi cosmici. E ancora... Fu lui a realizzare il primo acceleratore di particelle. 
Visse poco. Morì a 56 anni - se non ricordo male - per un tumore, ma diede tanto all'umanità con le sue ricerche. E sfortunatamente parte della sua vita fu concentrata sul progetto Manhattan, come tutti sappiamo, per via della Seconda Guerra Mondiale, e per via che anche la Germania stava facendo i suoi studi per poter sfruttare la fissione in campo militare (n.d.r. E ringraziamo il cielo che furono peggio organizzati degli americani, e non arrivarono a risultati prima dell'attacco in Normandia, perché altrimenti oggi vivremmo in un mondo molto diverso). Ebbe comunque il tempo di vincere un nobel, e fondare una scuola da cui, fino a oggi, sono usciti ben altri sei premi nobel.

La mostra è impegnativa. Ricca di elementi interattivi, mescolati a reperti storici, come alcuni strumenti di misura, la scrivania su cui Fermi lavorava, e persino un suo taccuino originale. Ci sono filmati che raccontano la vita dell'uomo, e dello scienziato. I pannelli informativi sono tantissimi, ci sono video che offrono una infarinatura più 'semplice', e pannelli touch screen con pagine e pagine sulle sue teorie, scoperte, e ricerche. Molte delle sue scoperte sono rappresentate in modo visuale, o sperimentale, così che uno si possa rendere conto di ciò che aveva intuito, dimostrato, e scoperto.
Però è una mostra complicata, non mancano formule, grafici, strutture atomiche e molecolari. Non basta una infarinata di fisica per comprendere al 100% la mostra, ma è sufficiente affrontare il breve percorso per comprendere quanto ricco sia stato il suo contributo alla ricerca, e non solo. Perché grazie ai suoi studi oggi possiamo utilizzare strumenti di medicina diagnostica  molto sofisticati, abbiamo una maggiore comprensione di come sia fatto il nostro corpo, e di come sia fatta la materia, e soprattutto, il suo lavoro ha spalancato porte che ancora oggi non siamo in grado di comprendere dove ci porteranno, ma che di sicuro ci hanno spalancato gli occhi e permesso di vedere là dove prima eravamo completamente ciechi.

E' piccolina, e pienissima! Molti che la visiteranno faranno fatica a comprenderne più di un buon 10%. E' comunque un omaggio importante, e visitarla offre l'opportunità di capire qualcosa di ciò che ci circonda, e magari di avere un po' meno timore di cose che - per principio - spaventano.

La visita è gratuita. Assieme al biglietto d'ingresso viene data una brochure molto ricca di informazioni, così come molto ricco è il sito dedicato a questa esposizione. Viene regalato anche un piccolo taccuino, simbolico, a ricordo del fatto che lo scienziato ne aveva sempre uno con sé.

Info: Qui.

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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