sabato 27 febbraio 2016

Adaline - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
L'altro giorno (n.d.r. In verità è accaduto diversi mesi fa) un mio collega, a pranzo, mi dice di aver visto Adaline, su consiglio delle sue figlie, e mi suggerisce a sua volta di vederlo. Cerco informazioni online e scopro che è recentissimo, che mi è sfuggito (n.d.r. Cosa non difficile, visto che di questi tempi il cinema non è più parte integrante delle mie domeniche, per tanti motivi...), e la curiosità si fa scalpitante. 

La storia è pressoché un dramma d'amore, anche se è raccontato in modo brillante, e la vicenda possiede lievi connotazioni di fantascienza. Siamo ai primi del novecento. Una ragazza, Adaline, appena sposata, e incinta, rimane vedova improvvisamente. Il marito muore nel cantiere durante la costruzione dell'Empire State Building. Passa poco tempo, la ragazza ha partorito da poco, e una sera viene improvvisamente a nevicare. Al ritorno dal lavoro, l'auto perde aderenza e piomba in un fiume. Lei rimane bloccata, perde conoscenza, sta affogando, è in ipotermia... Quanto un fulmine colpisce la superficie del lago e accade il miracolo. L'elettricità trasmessa dall'acqua funge da defibrillatore. Lei si risveglia, si fa coraggio, riesce a liberarsi dalle lamiere e a salvarsi, anche grazie ai soccorsi che nel frattempo sono giunti sul luogo.
Passano gli anni, la bimba cresce, Adaline non invecchia. A quarantacinque anni il suo aspetto è uguale alla figlia di venticinque. Ed è un grosso problema, perché tutti cominciano ad accorgersene, e non solo gli amici... Anche le istituzioni. L'FBI la tiene sotto sorveglianza, e quando si decidono di prelevarla per fare chiarezza, per un colpo di fortuna lei fugge, abbandona tutti - tranne la figlia, che è al corrente dello strano fenomeno - e comincia a vivere da eterna fuggitiva.
Passano oltre sessant'anni. Adaline si incontra con la figlia, che sta pensando di andare a vivere in una casa di riposo per anziani in Florida. E' l'ultimo dell'anno, e tra poco lei dovrà di nuovo fuggire per non essere rintracciata. Alla festa di fine d'anno incontra un uomo... E se ne innamora.

Il fatto più curioso della vicenda avviene quando Adaline viene riconosciuta dal padre dell'uomo di cui è innamorata. Questo era uno dei ragazzi che aveva frequentato quando - per un certo periodo - era fuggita dagli Stati Uniti. Il fatto più interessante è come una vicenda di questo genere sia stata narrata come fosse una fiaba. I ritmi non sono serrati, i tempi scorrono davvero lentamente, e nonostante si noti il passare del tempo, sembra quasi che in realtà non scorra. Certo, ci sono il giorno e la notte. Ma lei è sempre uguale. Il mondo, pur cambiando, rimane sempre lo stesso. La sensazione è quella di galleggiare in una sorta di limbo assieme alla protagonista. Poi... C'è il colpo di scena. Adaline viene riconosciuta. E allora il ritmo cambia. C'è palpitazione, e improvvisamente frenesia. Il tempo ricomincia a scorrere e gli eventi precipitano, come è giusto che sia. 
Alla fine il film conquista, si fa amare, e sorprende perché non ci sono effetti speciali eccessivi. Tutto pare quasi normale, ma non è normale.
Di una grandezza assoluta è Harrison Ford, nei panni del padre di Ellis, il ragazzo di cui Adaline si innamora. Molto affascinante è Blake Lively, ovvero Adaline.

Un film davvero diverso dagli altri. Bello! Molto più bello di Il curioso caso di Benjamin Button, che per quanto abbia molte frecce al suo arco, lo scorrere del tempo non è stato ritratto altrettanto bene (n.d.r. Ma è pur vero che in quest'ultimo film, il protagonista nasce vecchio e ringiovanisce... Un po' più complesso da realizzare, lo ammetto).




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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