venerdì 18 dicembre 2015

Terminator Genesys

Glauco Silvestri
Alla faccia del reboot... Terminator Genesys rimescola completamente le carte in tavola in un modo accattivante, e allo stesso tempo un po' stupido. Ora, io non so se l'america disegnata in questo film rispecchi la realtà o meno, ma costringere ogni attore a camminare col volto sempre rivolto al suo Lumia (n.d.r. Già! Questo film pare sponsorizzato da Microsoft per quanti Lumia compaiono tra le mani degli attori), e tutto per rendere credibile che Skynet possa rivestire i panni di un sistema operativo che entrerà in ogni dispositivo al mondo (n.d.r. Addio alla concorrenza, quindi? Mi pare che già oggi Android, Apple, e Windows abbiano i loro ecosistemi completamente integrati, e che spesso questa integrazione vada persino oltre alla piattaforma d'origine... Insomma, questa cosa non sta in piedi neppure per un istante!). E questo stratagemma trasforma ogni personaggio minore del film in una sorta di manichino ambulante che deve dimostrare quanto sia bello stare incollati allo smartphone, anche mentre si assistono i malati in un ospedale, mentre si fa la guardia davanti ai monitor di sicurezza, e in ogni situazione inverosimile o verosimile che può apparire nel plot della pellicola.

Ecco... Mi rendo conto che si sia voluto ampliare il concetto di dipendenza dall'elettronica, dalla rete, e quant'altro, ma qui si esagera.

Trama? Ricordate tutte le vicende narrate nei primi quattro film? Dimenticatevele. Connor vince la guerra contro Skynet, Skynet un minuto prima di perdere manda indietro nel tempo il T800, Connor manda sulle sue tracce Reese, e quest'ultimo, mentre sta per essere trasferito nel 1984, vede Connor aggredito da un Terminator... e il futuro cambia completamente, ma soprattutto il passato cambia completamente.
Il T800 appena arrivato nel 1984 viene distrutto da un T800 già presente in quell'epoca, e guardia del corpo di Sara Connor, che non è più Linda Hamilton, bensì Emilia Clarke, che Esquire avrà premiato come donna più sexy al mondo 2015, ma secondo me non regge il confronto con la vera Sara Connor. Va be'. Il passato è cambiato. I Terminator si affollano nel 1984, c'è pure un T1000 che da la caccia alla Connor. E quando arriva Reese quasi ne rimane vittima. Tant'è... Sara salva Reese, e poi lo informa che hanno una macchina del tempo, e vogliono andare nel 1997 per fermare Skynet. Solo che tutto è cambiato, per cui - blà blà blà - è nel 2017 che si deve andare.
Quello che accadrà è... Non ve lo dico, che tanto i Trailer avevano svelato già tutto all'epoca dell'uscita del film, e che non ci fu alcun effetto sorpresa. Insomma, John Connor diventa cattivo, e soprattutto diventa un Terminator, che ovviamente non vuole uccidere sé stesso, bensì vuole convincere Sara e Reese a unirsi a lui nella lotta contro l'umanità. Un po' contorto, eh?

Cosa mi è piaciuto: Finalmente il T800 riesce a uccidere John Connor. Questa pellicola si ricollega a Terminator 2, e cancella quelle robe non troppo ben riuscite del terzo e quarto film della saga. Del resto, però, anche questo nuovo filone non mi convince, e forse mi convince ancora meno dei film numero tre e quattro.

Cosa non mi è piaciuto: Esplicitamente invita al prossimo film della saga. Il T800 ha un upgrade (n.d.r. Dopo averla menata per tutto il film che è vecchio, non obsoleto). Ma soprattutto la scenetta dopo i titoli di coda in cui si mostra Skynet ancora vivo. Bah! Ma la cosa terribile è che il viaggio nel tempo sembra essere diventato molto facile da realizzare, tant'è che balzano da un'epoca all'altra senza problemi, e il buffo è che Skynet lo sa (n.d.r. Altrimenti John Connor non si presenterebbe nel 2017 a 'salvare' i genitori dalla polizia) e non fa nulla al riguardo. E' un guazzabuglio che non ha senso, e soprattutto ci sono buchi nella trama davvero enormi. Uno tra i tanti: Chi diavolo ha mandato un T800 a salvare Sara nel 1973? E chi ha mandato un T1000 nel 1973 a uccidere Sara?

In definitiva: Se non ci si pongono troppe domande, se si chiude un'occhio a certi eccessi, se si spegne il cervello, e ci si lascia commuovere dal ricordo del vecchio Schwarzy che non molla mai, allora è bello da vedere.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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