Ma... Ma allora anche in Italia è possibile fare dei film differenti dalle solite commedie, o dai soliti melodrammi.
Il Ragazzo Invisibile ne è la prova, e soprattutto, è persino un gran bel film. Fino a un paio di anni fa non avrei mai potuto immaginare che nel nostro bel paese si potesse realizzare un film sui supereroi, e ribadisco... Un bel film sui supereroi.
Ambientazione perfetta! La bella Trieste, baciata dal mare e accarezzata dai venti. Personaggi ideali! Dei ragazzini come potrebbero essere i vostri figli, con paure, amori, passioni, e ancora bisognosi di una guida per stare al mondo. Tradizione rispettata! Il supereroe è adottato, i suoi genitori sono... Morti? Il mistero si dipana lentamente, guardando il film. Trama perfetta! Sviluppata su più livelli, ben costruita, senza debolezze, né cadute di stile. Interpretazioni magistrali! Seppur alla europea, e forse un po' teatrali, quasi riflessive, ma davvero convincenti.
Questi sono i pregi del film, ma la trama?
Michele è un adolescente, un ragazzino come tanti, che vive barcamenandosi tra i bulli della scuola, l'amore impossibile per una bella ragazzina, e una mamma sola che è costretta a fare anche la figura del papà, poliziotto, morto in azione. Michele è un ragazzo normale, non è popolare, non è bravo a scuola, non brilla nello sport. E' però coinvolto in una serie di scomparse, ragazzini della sua scuola, tutti con lo stesso biglietto: voglio stare un po' da solo, non cercatemi. La polizia brancola nel buio, per lo meno fintanto che una sera, Michele, assiste al rapimento di Stella, la ragazza che lo attrae tanto.
Questo evento, assieme ad alcuni atti di bullismo subiti qualche giorno prima, scatenano in lui il verificarsi di uno strano fenomeno. Diventa invisibile, e le sue urla, la sua rabbia, è in grado di frantumare gli oggetti. Che sia un vero supereroe? Michele non si sente certo un eroe... Però la comparsa del padre, quello vero, russo, anch'egli dotato di super poteri, gli chiarisce molti dubbi. E così decide di salvare Stella, e di usare i poteri per diventare, suo malgrado, un vero supereroe.
Come ho detto, la storia è ben raccontata, con un crescendo davvero perfetto, ben costruito, e senza gli eccessi che solitamente troviamo in film analoghi americani. E' tutto più vero, palpabile, credibile. Così come appaiono veri i personaggi, tutti con debolezze e punti di forza, tutti... Umani. Non ci sono cliché, non ci sono roboanti effetti in CGI, è tutto sussurrato ed efficace. Niente violenza gratuita, niente smargiassate, è... E' il film che tanto avevo aspettato, lo ammetto.
Bravi tutti, ma soprattutto bravi i ragazzi che hanno vestito i panni dei personaggi più importanti della vicenda. Gli adulti, tutti ottimi nei loro ruoli (solo Bentivoglio sembra un po' fuori posto nel ruolo che veste), soprattutto la Golino, poliziotto e mamma a tempo pieno, capace davvero di incarnare una figura davvero difficile.
Lo consiglio!
About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
L'ho recuperato in home video.
RispondiEliminaE purtroppo, non mi ha minimamente emozionato.
Gli riconosco i meriti a cui tu fai cenno, ma... niente, non sono riuscito ad empatizzare con nessuno dei protagonisti.
Mi è sembrata una (buona) messa in scena che si ispirava continuamente a qualcos'altro.
Forse un po' come il suo Nirvana, ma senza quel delizioso tocco naif.