giovedì 5 novembre 2015

Icon and Womans (Steve McCurry) - #Mostre #Fotografia

Glauco Silvestri
Dopo un primo tentativo andato a vuoto a causa della fila, finalmente sono riuscito ad andare a visitare la mostra dedicata a Steve McCurry, a Forlì, focalizzata sui suoi ritratti, in particolar modo femminili, e sugli eventi di guerra di questi ultimi anni.

McCurry è una icona della fotografia documentaristica, ed è pressoché famoso in tutto il mondo per la foto ritratto della ragazza afgana che tutti conoscono. E' uno dei miei fotografi di riferimento, non solo per la sua capacità espressiva, ma anche perché va al di fuori dei classici canoni che vengono spiegati a chi fa un corso di fotografia (n.d.r. compreso il mio), specie nelle inquadrature.

Già! McCurry mette sempre al centro il suo soggetto. Difficile vedere foto che seguono la regola dei terzi, la sezione aurea, eccetera eccetera eccetera. Lui inquadra centralmente. I ritratti hanno spesso uno sfondo neutro, scuro, o di un colore piatto, è il volto a dominare l'intero panorama visivo, è il volto a essere unico fulcro dell'intera immagine. Sì, crea sempre un percorso visivo, quando racconta una situazione ambientale, o documenta un evento. L'occhio è sempre attratto da un particolare in primo piano, e poi si allarga fino a comprendere l'intera scena. E' un fotografo con grande istinto, che cerca l'immagine perfetta. Durante la mostra, l'audio guida racconta in una sorta di auto-intervista, cosa il fotografo ha dovuto fare per ottenere quello scatto. E se alcune immagini son giunte solo perché si trovava nel posto giusto al momento giusto, altre son nate grazie alla sua determinazione, al tornare sempre nello stesso luogo, a diversi orari del giorno, in giorni diversi, per catturare luci differenti e sfumature ambientali sempre nuove. La foto perfetta arriva con la determinazione e la perseveranza.

E la mostra, creata nelle gallerie dei Musei San Domenico, offre immagini di forte impatto. C'è ovviamente lei, la ragazza afgana, e c'è anche una sua foto scattata 22 anni più tardi, da donna adulta. Ma ci sono molte altre foto che già conoscevo grazie ai reportage che avevo ammirato su National Geographics, e in altre occasioni, su altre riviste. Ho visto anche foto che non conoscevo, e ho scoperto lati del carattere del fotografo che neppure immaginavo. E' stata una bellissima esperienza, che consiglio a tutti. E' un peccato che alcune immagini siano proposte in un piccolo formato, ma nell'insieme è davvero un'ottima esposizione.

Tra le tante foto, quella che mi ha colpito maggiormente, è quella che vedete qui sotto e che ho ripreso col mio cellulare.


L'immagine mi ha colpito perché ha una struttura, che nella mia esperienza - limitatissima - di appassionato di fotografia non avevo mai visto prima, e mi è piaciuta molto, moltissimo.
Si tratta di un ritratto a una ragazzina. E' ripresa mentre abbraccia il sostegno di una staccionata. Alle sue spalle si sta svolgendo una serata qualunque. Il volto della ragazza è ovviamente dominante, al centro, come al solito. Ma la foto ha un taglio davvero originale. Il sostegno divide in due l'immagine, come a creare due fotogrammi distinti. Coprendone una metà si può ottenere un'immagine che potrebbe vivere di vita propria. Coprendo la ragazza si avrebbe il chitarrista sull'ingresso di una locanda, intento a suonare, magari per chiedere qualche spicciolo, magari per invogliare i passanti a entrare. Coprendo invece il chitarrista abbiamo lei, da sola, e nell'assieme, senza coprire alcuna delle due metà, un'altra immagine ancora, più ampia e diversa.

Questa foto è davvero speciale, ai miei occhi.

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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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