venerdì 16 ottobre 2015

The Bourne Identity - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Tratto dalla mente creativa di Robert Ludlum, Jason Bourne è un personaggio che stacca un pochino, per lo meno nel primo film di questa serie, dai soliti action hero. La faccia da bravo ragazzo di Matt Damon, alcuni dialoghi che rasentano l'ingenuità, e altri piccoli particolari della pellicola, fanno sì che subito si prenda in simpatia questa spia, che di sicuro non ha la faccia tosta di un Ethan Hunt, o di un James Bond.

The Bourne Identity è il primo film della saga. Un uomo viene ripescato da un peschereccio italiano in mare aperto. Ha perso la memoria, è ferito alla schiena, e con se ha solo un numero di conto inserito in una pallottola nascosta sotto pelle. I pescatori lo aiutano a tornare sulla terra ferma, gli danno qualche spicciolo per arrivare in Svizzera, dove si trova la banca misteriosa. In una cassetta di sicurezza a Zurigo l'uomo trova diversi passaporti, molto denaro, una pistola automatica e un nome, Jason Bourne. Da quel momento, però, si sente braccato... Cerca di raggiungere l'ambasciata americana, ma all'interno delle mura scopre di non essere al sicuro; fugge, fugge insieme a una ragazza che si offre di condurlo fino a Parigi. Bourne segue le briciole lasciate dalla sua vita passata, e un po' alla volta scopre di essere stato una persona molto diversa da ciò che crede di essere.

Storia interessante, molto europea, per quanto presenti alcune ingenuità che ne forzano un po' la vicenda. Trovo davvero strano che, per quanto privo di memoria, Jason Bourne non capisca di essere un agente dei servizi segreti, specie quando trova la cassetta piena di denaro, con passaporti validi tutti con la sua foto ma con nomi differenti, e soprattutto, un'arma. O è un agente segreto, o è un malvivente molto ben organizzato. Ma queste due opzioni non gli passano mai per l'anticamera del cervello, e non capita neppure alla ragazza che lo accompagna e lo aiuta. Certo... Sentirsi braccati non aiuta a ritrovare la memoria, e la lucidità, ma un lieve sospetto gli doveva pur venire, visti i suoi riflessi perfettamente addestrati e la sua preparazione atletica. Eppure è il buio più totale, per lo meno finché non si stringe la tela attorno a lui, e finalmente - forse - più o meno, capisce. Ci vogliono però i flash back finali... Un grande classico del film d'azione, ove il buono fa parlare il cattivo prima di finirlo... O era il contrario? A ogni modo qui poco si comprende chi sia il buono e chi sia il cattivo. Damon convince a metà, è bravo, ma per il ruolo di Bourne ci voleva una faccia da schiaffi, un volto più spavaldo, e non quello da ragazzo della porta accanto che Matt Damon offre alle telecamere.

A ogni modo è bello da vedere. Niente effetti speciali o mosse ninja acrobatiche. E' un sano film di spionaggio come quelli dei bei tempi andati. Si... Ma rimarrà così? Ci sono altri tre film da recensire nei prossimi giorni. Lo scopriremo assieme.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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