giovedì 15 ottobre 2015

Arma Infero - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
E' passato parecchio tempo dall'ultima volta in cui ho avuto l'occasione di poter leggere il libro di un esordiente. Arma Infero mi è capitato tra le mani per caso; non conoscevo Fabio Carta, l'autore, e neppure stavo cercando un romanzo di questo tipo, visto che ho una lista di titoli - in casa - che attendono ancora di essere letti. E' giusto anticipare che è stato proprio l'autore a contattarmi, per avere un parere, anche in forma privata.

Come ben sapete, in questo mio angolo di web ho smesso di pubblicare recensioni a titoli che non mi sono piaciuti, perché mi pare tempo sprecato, perché come diceva un noto statista, 'parlate pure male di me, ma continuate a parlare di me', e anche una rece negativa è pubblicità, perché alla lunga, chi legge, ricorda di aver letto qualcosa su un determinato titolo, ma magari non ricorda che cosa ha letto, ricorda solo di aver letto, e il titolo del libro, così alla fine magari lo compra, e rimane deluso. Per cui se son qui a parlare di Arma Infero è perché... Mi è piaciuto. Mi è piaciuto parecchio. Per cui... Eccovi la recensione.

Trama: Muareb è un remoto pianeta anticamente colonizzato dall'uomo. Su di esso langue una civiltà che piange i fasti del suo passato, e vive tra le ceneri di un conflitto che ha devastato il pianeta, e lo ha reso quasi inabitabile. Tra questi c'è Karan, vecchio, malato, ma protagonista nella guerra che distrusse tutto quanto. Visto che questi è uno degli ultimi ad avere memoria del passato, viene condotto su un palco, per raccontare la sua storia, che fu quella di uno scienziato, ma anche di un cavaliere, protagonista in quella guerra, e amico fedele di colui che volle la guerra, Lakon, il Martire Tiranno. 
Karan racconta, in questo libro, come Lakon è giunto alla Falange. Il suo arrivo è da schiavo liberato. E' Karan stesso gli salva la vita, è Karan che lo inserisce nel mondo della scienza, e che lo porta di fronte al principe Silen, il quale lo innalzerà al titolo di 'mastro di forgia', e poi a cavaliere, aprendo così l'ascesa di Lakon verso ciò per cui era predestinato.

Il libro è solo il primo capitolo di una saga che pare davvero allettante. C'è davvero tantissima carne al fuoco e i personaggi sono molto ben caratterizzati. Il primo libro si chiude in modo brutale per il lettore, perché quando si arriva alle ultime pagine si è avidi, e si vorrebbe che non terminasse, perché la vicenda è a dir poco entusiasmante, intricata, violenta, con qualche parentesi emotiva, ma tanto coinvolgente da... Come dire, era parecchio tempo che non mi lasciavo prendere in questo modo da una lettura.
L'ambientazione è un mix di futuro e passato. Se la Falange è gestita da una politica a dir poco medievale e cavalleresca, i mezzi sono però estremamente tecnologici, per quanto appaiano solo come una glabra testimonianza di ciò che poteva essere stato nel passato remoto di Muareb. Il pianeta ha una geografia interessante, non tutti vivono nella arretratezza come i cavalieri della Falange; esistono luoghi ove la tecnologia è molto più avanti, dove si ha ancora il controllo di vecchie stazioni orbitali, dove l'acqua è abbondante, così come la ricchezza, e soprattutto la corruzione.

E' davvero interessante l'ambientazione, così come sono convincenti i personaggi che compaiono in questo primo capitolo. Solidi, di spessore, profondi, e con caratteri molto sfaccettati, mai banali. La narrazione è pulita, elegante, con un tono quasi altisonante in alcuni punti. Ha un richiamo a una narrativa del passato, meno diretta ed essenziale. Aggettivi ed espressioni non sono quasi mai banali. Si vede chiaramente che c'è stato uno studio molto attento e particolareggiato, sia nella narrazione, sia nella costruzione generale del romanzo.

Difetti? Sì... Relativamente. Il finale ricorda molto quello de La Compagnia dell'Anello. Il gruppo di cavalieri si separa, ognuno ha la sua missione, storie che ci verranno raccontate nei prossimi volumi. Non c'è una chiusura vera e propria di questo primo volume, per quanto esso si chiuda coerentemente con quanto ci viene narrato, si rimane un po' a bocca asciutta. 
Ammettiamolo: il finale delude perché si vorrebbe che il libro non finisse proprio. 

Lo consiglio, assolutamente!


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

2 commenti:

  1. niente da dire sulla recensione, nel senso che non conosco l'autore e non 'frequento' quel genere; ma sono contento che ti sia piaciuto e anche molto. Scrivo invece, e soprattutto, per tarti i complimenti per la nuova veste del sito: è magnifica! Bravo!

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    Risposte
    1. Ti ringrazio. Era tanto che volevo dare una svecchiata al blog e al sito (che poi - ora - son la stessa cosa). Ci ho lavorato sopra parecchio e sono abbastanza soddisfatto (c'è ancora una cosina che vorrei sistemare... ma è un dettaglio). Sono contento che ti piaccia :-)

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