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Casino Royale c'è un vero e proprio reboot della saga di Ian Fleming. 007 si svecchia, perde la sua freddezza totale, diventa passionale, intraprendente, irriverente, e soprattutto, diventa una mina vagante. Non è più il pacato Sean Connery, il fascinoso Roger Moore, e tutti i meno efficaci volti degli anni che seguirono. Ora c'è Daniel Craig, con un fisico tonico ma non palestrato, con le orecchie a sventola, pochi capelli, non proprio bellissimo, ma con due occhi che ipnotizzano, e un modo di fare, di essere, molto più odierno, vero, reale. E' un 007 che urla quando prova dolore, che perde sangue, che si fa male. Non è infallibile, ma va sempre fino in fondo... Insomma, un agente più umano, ma comunque spietato, e freddo come i suoi predecessori.
Qui ripartiamo dall'inizio. Cos'era? Il 1953 quando uscì Casino Royale? Siamo nel 2006 ed eccoci di nuovo al Casino Royale. 007 è impegnato in una missione che pare semplice. Deve impedire a un noto banchiere delle organizzazioni criminali, di riguadagnare 110 milioni di dollari al tavolo verde, soldi che questo individuo ha perso, e che deve restituire agli spazientiti signorotti della guerra che si erano fidati della sua 'gestione'. Ebbene, sul tavolo verde capita di tutto, Bond riesce a impedire allo spietato Le
Chiffre (questo è il nome del banchiere) di rientrare del capitale, ma i tradimenti, i doppiogiochisti, e i complotti finiscono per mandare in fumo l'intera missione... E quasi Bond ci lascia le penne. All'ospedale scopre che il suo capezzale non è mai stato abbandonato dalla bella Vesper Lynd, ufficiale di collegamento, e responsabile dei soldi spesi e/o guadagnati da Bond al Casino Royale. Scocca l'amore, la passione, ed entrambi decidono di cambiare vita, mollare i servizi, e vivere di rendita, restituendo all'MI6 solo i 15 milioni di dollari iniziali che erano stati necessari per salire al tavolo da gioco. Solo che anche la Lynd nasconde qualcosa... Il suo amore è vero, ma è costretta a tradire James, il quale subito si mette sulle sue tracce, col cuore spezzato.
La scena più bella è l'inseguimento iniziale. Dura parecchio. Bond insegue un mercante di armi legato a Le Chiffre. Quest'ultimo è di una agilità sconvolgente, e si rimane letteralmente inchiodati allo schermo nel vedere le evoluzioni che questo uomo compie. E' davvero una danza nel vento. E Bond appare più goffo, ma furbo. Cervello contro abilità. Certo, non che Craig abbia un fisico sedentario da 'divano+birretta', ma per lo meno qui si fa a meno di robe che solo in
Matrix sarebbero giustificabili.
La scena più truce è la tortura di Bond. Non la auguro neppure al mio peggior nemico (ne ho?).
Il film è davvero bello, complesso, con colpi di scena crescenti, e un'aura di sospetto che aleggia sopra ogni elemento che compare sullo schermo. Non ci si può fidare di nessuno, neppure di M, o forse si?
Davvero, è un ottimo film!
Craig è perfetto nei panni di Bond. Brava Eva Green nel ruolo della Lynd. E Judi Dench non ha bisogno di elogi per quanto sia perfetta. Interessante la presenza di Giannini, il cui volto è sempre efficace.
Nel complesso è quasi imperdibile. Ne rimarrete soddisfatti.
About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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