C'è chi l'ha stroncato, c'è chi l'ha apprezzato. Questo
Godzilla è per certi versi un affronto nei confronti di coloro che son sempre rimasti legati, e affezionati, all'icona classica del gigante buono. Se però chiudiamo un occhio, o forse entrambi, allora credo ci sia spazio per poter parlare bene di questo film.
Innanzi tutto è divertente. I dialoghi sono brillanti, gli attori paiono personaggi di un fumetto, con le loro idiosincrasie, le loro battute, e le scenette che si ripetono fino a diventare una sorta di mantra (penso alla ricerca disperata di un buon caffè da parte dell'agente Philip). Il mostro è tutt'altro che stupido, ma per una volta non ci sono i soliti cliché sull'incompetenza e inappropriata presenza dell'esercito. Gli attori se la cavano piuttosto bene. La CGI funziona ancora, anche se devo ammettere che risente degl'anni, e certi trucchetti oggi si notano in modo imbarazzante. Brutta la scena finale dell'occhio che si spegne come fosse un Terminator. Ma non si può avere tutto... e comunque la chiusura vera e propria, con il lieto fine sulla storia d'amore tra Nick e Audrey, e l'agente Philip che scompare nell'ombra, è ben fatta.
Ma di cosa sto parlando? Di un bestione comparso improvvisamente nelle isole delle Filippine. Un animale evolutosi a causa degli esperimenti francesi ai tempi in cui queste terre erano ancora colonie. Il mostro, che i locali hanno subito battezzato Godzilla, si dirige verso New York in cerca di un buon posto dove mettere sù casa. Ovviamente i Newyorkesi non sono proprio d'accordo, ma lui è bello grosso e inarrestabile.
Nick, un antropologo che sta studiando gli effetti delle radiazioni sulla fauna di Chernobyl, viene reclutato per cercare di comprendere con cosa si ha a che fare. In pratica è un Varano di dimensioni monumentali. Audrey è la sua ex fidanzata, ora fa la giornalista, e vorrebbe approfittare del rapporto esistito tra lei e lo scienziato per ottenere il solito Scoop. Philip è un agente segreto francese, segue tutta la faccenda nell'ombra, e il suo compito è far sì che le responsabilità non cadano sulla Francia, e soprattutto, che tutto si risolva come deve.
Tra errori, gag, e mostri presi sotto gamba, alla fine Godzilla viene abbattuto, ma si trova un bel nido all'interno del Madison Square Garden, e le uova si stanno schiudendo...
La scena più bella? L'intera sequenza ambientata all'interno del Madison Square Garden. Jean Reno è sempre il migliore, non so per quale motivo ma il suo volto ha una espressività incredibile, e la sua gestualità è invidiabile. Molto carina Maria Pitillo, che oggi non lavora più, ma ha partecipato anche in
Natural Born Killers, e il suo visino pulito è pressoché indelebile.
Guardatelo, che vi divertite di sicuro.
About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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