Quando uscì, nonostante l'altisonante nome di Scorzese, non ebbi alcun desiderio di andarlo a vedere. Mi ci son voluti un paio d'anni abbondanti per avere l'occasione di guardarlo.
The Wolf of Wall Street conferma la mia primissima opinione, non valeva la pena di vederlo al cinema.
Sono crudele, cinico, eccessivo? Può essere, però vediamo di andare per gradi, e di spiegare pro e contro di questa pellicola.
Il film ricalca la vita di un noto tycoon della borsa americana, a cavallo degli anni ottanta, molto prima delle crisi degli ultimi anni. Jordan Belfort viene da una famiglia di medio livello, ha una educazione classica, e dal di fuori appare il classico bravo ragazzo. Sposato, laureato in economia, decide di andare a Wall Street per far fruttare i suoi studi. Qui diventa il pupillo di un altro tycoon, e da lui impara le dure leggi della borsa, e dell'esser broker. Nessuno sa cosa accadrà in borsa. Nessuno può davvero far arricchire il proprio cliente in base a quanto sa e conosce di economia. Ciò che conta è vendere azioni, ciò che conta è il proprio guadagno personale.
Belfort entra a Wall Street e in breve ne esce per il fallimento della società che l'aveva assunto. Così - spinto anche dalla moglie - trova altre strade per cominciare a far soldi, a rincorrere il successo, e a diventare un personaggio... avido, cocainomane, malato di sesso, senza scrupoli.
Il film ha un ritmo altalenante, momenti in cui si riconosce il buon vecchio Martin, momenti in cui ci si chiede chi sia il regista. Di Caprio è sicuramente diventato un attore solido. Non è più il belloccio di The Beach, ma qui è evidente che non può ancora ambire all'oscar. No... I grandi discorsi di Belfort alla sua truppa mancano di quella mimica, di quell'espressività naturale, di un quid indescrivibile - lo ammetto - tant'è che guardando il film mi chiedevo come si sarebbe comportato Al Pacino al suo posto. E' forse colpa del viso tondo, biondo, di eterno bambino che lo danneggia? Il suo volto non è di sicuro un volto rigato dall'esperienza, e questi ruoli in cui interpreta uomini consumati da droga, alcol, eccessi, ed emozioni estreme, forse mal calzano con la sua fisionomia. Non so... Ma durante tutto il film non ho visto Jordan Belfort, ma ho visto Di Caprio che interpreta Jordan Belfort.
Meraviglioso il troppo breve cameo di McConaughey, che fa da mentore al giovanissimo Jordan.
C'è molto nudo, ci sono molte scene dalla moralità discutibile, ci sono scene addirittura noiose. Manca un filo logico della metamorfosi di Jordan Belfort, che viene dipinto inizialmente come un ragazzo che non beve alcolici e che parla a voce bassa, e che all'improvviso si trasforma in un membro di Animal House, sempre pronto ai droga-party, senza scrupoli, privo di morale se non per pochi minuti ogni tot settimane, eccetera eccetera.
Poco delineata la figura dell'agente FBI, interpretato da Kyle Chandler (che tutti conoscerete per
Gray's Anatomy, ma che ha lavorato anche in pellicole come
Super 8,
King Kong, e
Ultimatum alla Terra). Sembra una comparsa, eppure dovrebbe essere l'alter-ego di Belfort.
In pratica è un
Prova a Prendermi meno efficace.
Tre ore sono tante, troppe, e mal proposte. Sono più le scene di sesso, di nudo, di volgarità, di eccesso, che quelle in cui ci viene raccontata realmente la vita di Belfort. No, non funziona un granché.
About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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