sabato 29 agosto 2015

La Famiglia Belier - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Non amo molto i film francesi. Non è una questione di pelle, è solo che mi sembra che in essi manchi sempre qualcosa, che non siano mai... Completi. La Famiglia Belier è l'eccezione che conferma la regola.

La trama è abbastanza complessa. Abbiamo una famiglia che vive nelle campagne francesi. Padre, madre e fratello sono sordomuti. Paula, 16 anni, è nata senza questo problema. Nella quotidianità Paula a un ruolo indispensabile per i genitori, visto che fa da interprete in ogni attività, da quelle private, mediche, a quelle amministrative della fattoria, e del mercato. Nel frattempo Paula va a scuola, come tutti i sedicenni, e ha amici e nemici... e un amore non corrisposto. Per seguire quest'ultimo, un colpo di follia, si iscrive a un corso di canto, e scopre - grazie al suo professore - di avere un grande dono... Tanto che viene convinta a prepararsi per un concorso canoro indetto da Radio France. Scelta, questa, che costringerebbe la ragazza ad andare a Parigi, e ad allontanarsi dalla famiglia.

Come dicevo, tanta carne al fuoco, tanti argomenti scottanti, tutti affrontati con la giusta leggerezza, senza mai scadere nella commedia, o nella comicità più banale. Tutt'altro, questo film è maturo, e l'ombra della commedia nasce solo a causa della situazione surreale in cui si trova Paula. Ma andiamo per gradi. Qui abbiamo una famiglia che ha superato le difficoltà, le proprie debolezze, ed ha trovato una sorta di equilibrio con il mondo esterno. Il padre di Paula, addirittura, non la va a dire a nessuno, e addirittura si candida in politica per cercare di fermare le scelte scellerate del sindaco locale, che sta distruggendo l'ambiente, e gli affari degli agricoltori, per favorire la cementificazione, i centri commerciali, e probabilmente anche le proprie tasche. Paula è una sedicenne che vive nel suo mondo. Lavora in fattoria, va a scuola, in molti la scherniscono per via del suo aspetto un po' trasandato, per la sua stanchezza quando arriva a scuola, ove capita che si addormenti, e per il fatto che non abbia ancora un ragazzo. La sua migliore amica, del resto, è una che di ragazzi ne ha avuti parecchi, e il rapporto che ha con Paula è del tutto particolare, perché difende l'amica, ma allo stesso tempo non riesce a comprenderne i comportamenti. E poi c'è il ragazzo del mistero, ombroso, con doti canore notevoli, schivo. Ha una storia con la bella della scuola, è ingenuo, e non si accorge subito che Paula lo adora. Si iscrive al corso di canto per lui, ma quando scopre che ha un talento, ecco il terzo tema affrontato dal film, ovvero la crescita di un adolescente. Il concorso canoro è la prima occasione, per Paula, di compiere scelte in autonomia rispetto ai genitori. E' il suo primo passo verso il mondo degli adulti, quello delle responsabilità, e dell'autonomia. Scelta che la allontanerebbe da casa, che metterebbe in difficoltà i genitori stessi, che fanno molto affidamento su di lei, e che potrebbe cambiarle la vita in modo irreversibile.
Da qui l'opporsi dei genitori, che in questa situazione svelano la loro vulnerabilità verso il mondo di chi parla e sente, e soprattutto il loro odio per tutti quelli che possono sentire, compresa la figlia. La confessione della madre in cui racconta la sua disperazione quando scopre di aver avuto una figlia senza problemi uditivi, è davvero toccante.
C'è il rapporto con il professore, che diventa suo mentore, ma allo stesso tempo non smette mai di comportarsi da sergente maggiore. E' lui che farà crescere la ragazza e che smantellerà ogni sua debolezza. Dover lottare per i propri sogni la... Rende più forte, indipendente, donna a tutti gli effetti.

In pratica, c'è davvero tantissimo in questo film, che mi ha commosso, mi ha conquistato, mi ha tenuto incollato allo schermo fino alla fine dei titoli di coda. Davvero molto bello, egregiamente interpretato, una perla da non perdere... Assolutamente!


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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