sabato 4 luglio 2015

The Imitation Game - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Alan Turing. Molti non lo conoscevano prima di questo film. Molti sapevano solo che era il papà dei computer moderni. Qualcuno poteva essere a conoscenza del fatto che si fosse suicidato con una mela avvelenata per via del logo di Apple. La sua storia, per lo meno comprensiva della sua omosessualità, è stata diffusa pubblicamente solo con The Imitation Game, probabilmente perché fino a qualche anno fa, qualcuno si doveva sentire leggermente in imbarazzo per aver torturato, e indotto alla morte, un uomo che aveva fatto tanto per l'umanità, solo perché andava contro a una folle legge che rendeva illegali certe tendenze sessuali.

Il film, ovviamente, non è incentrato sull'omosessualità di Turing. Ci mostra un uomo con dei problemi comportamentali, e allo stesso tempo con una genialità sopraffina per la matematica. Non è il primo film sulla macchina enigma (n.d.r. c'è stato pure questo), ma è sicuramente il primo film che ci mostra le vicende come accaddero realmente. Siamo nel 1952, la denuncia per furto con scasso nella casa del professor Turing scatena una inchiesta poliziesca indesiderata. Il comportamento al limite della cordialità del professore induce il detective incaricato del caso a scavare più a fondo, e a scoprire l'omosessualità dell'uomo. Le autorità non potevano certo sapere chi stavano arrestando, ed è egli stesso, nella sala degli interrogatori, a raccontare tutto quanto ai suoi persecutori. Da qui la costruzione del primo computer, la decodifica della macchina Enigma, la fine della guerra da vincitori... Ma le maglie della giustizia pongono il professore di fronte a un bivio: prigione o castrazione chimica. Sceglie la seconda, credendo di poter proseguire con i propri studi durante la 'cura', ma i medicinali sono talmente potenti da...

Benedict Cumberbatch è davvero ottimo nel costruire l'uomo tormentato che era Turing. Brava e bella Keira Knightley che, non so perché, mi convince sempre. Il resto del cast è all'altezza delle aspettative, ma soprattutto è la regia a convincere e a costruire una vicenda ricca di pathos. Senza contare che nel film si è avuto il coraggio di dire proprio tutto, compreso il fatto che la macchina Enigma non sia stata battuta dalla macchina di Turing, bensì dalla poca lungimiranza dei tedeschi nel fornire parole chiave sempre uguali (n.d.r. heil hitler) da cui i decrittatori hanno potuto desumere il codice su cui era basato il sistema tedesco.

Bello! Da vedere assolutamente.


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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