sabato 11 luglio 2015

L'onda - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ne ha parlato Alex qualche tempo fa sul suo blog (qui). E' una pellicola ispirata a fatti accaduti realmente. L'onda è una sorta di docu-film che ci racconta un esperimento portato avanti da un insegnante tedesco, il professor Wenger, per far comprendere meglio i meccanismi e i rischi dell'autoritarismo ai suoi studenti. Per far ciò, sfruttando la settimana di studi dedicata ad argomenti off-topic, Wenger stimola i propri studenti a promuovere codici collettivi di disciplina, di riconoscimento, di autostima.
Riesce a creare un gruppo di studenti coesi, capaci di aiutarsi tra loro, e migliorare di conseguenza le loro capacità scolastiche. Il gruppo cresce, trova i suoi simboli, e comincia a manifestarsi anche all'esterno del liceo. Gli insegnanti, il preside del liceo, vedendo gli ottimi risultati, spingono il professore a proseguire con 'i suoi metodi', ma alcuni cominciano a notare che c'è qualcosa che non funziona. Il seminario prende una piega talmente imprevista e crudele che i ragazzi, presi dall'entusiasmo, creano un movimento diventando sempre più arroganti ed aggressivi... tanto che il professore ne perde il controllo.

Il finale è tragico, come sempre accade in questi casi. E tutto nasce dal tipico pensiero che spesso ho sentito pronunciare apertamente anche qui in Italia, e proprio di recente, per il 25 aprile. Esco un attimo fuori dal topic giusto per parlare di questo. In molti, ormai, vedono le commemorazioni del 25 aprile, del 1 maggio, e del 2 giugno, senza dimenticare magari altre commemorazioni minori, come quella dei caduti nella strage di Marzabotto, come un qualcosa di 'inutile', perché oggi non potrebbero più succedere cose del genere. Lo dice uno studente del film, lo dicono in molti nel mondo reale. Poi... basta un piccolo stimolo, la disoccupazione sempre crescente, una politica debole e incapace di proporre nuovi orizzonti, l'oppressione dei ceti medi, al punto da impoverirli, la ricchezza spropositata dei ceti alti, le ingiustizie, la riduzione dei servizi, ed ecco che tra i giovani si formano piccoli gruppi che cercano di sopravvivere in mezzo al marasma; e magari, aiutandosi l'un l'altro, oltre che a sopravvivere, lo scopo si tramuta in un voler migliorare la situazione. E all'inizio davvero le cose migliorano, magari solo all'interno del gruppo, ma migliorano. E così altri vogliono entrare, e molti entrano, e il gruppo cresce, e acquista una visione più ampia delle sue prospettive, e incomincia ad agire fisicamente nel mondo reale, a manifestare lo scontento, e a usare la violenza (i fatti di Milano, le proteste durante la festa dell'Unità di Bologna, quelle a Taranto...). Ecco, in certi momenti mi pare che anche nella realtà stia accadendo qualcosa di simile. Tutto ciò dovrebbe far riflettere sia sul mantenimento dei 'giorni della memoria', che non diventino semplicemente un logo animato su Google, ma soprattutto su come i giovani debbano essere informati su quanto è avvenuto in passato... Non solo con piatte informazioni storiche, bensì con lezioni socio-politiche che facciano comprendere come, certe azioni, possano condurre, quando perdono la deriva, a cose ritenute impossibili dai singoli.

Il film ci mostra tutto ciò, e ci mostra come una cosa che appare innocente all'inizio, possa travalicare le proprie aspettative e prospettive, e addirittura possa mutare i propri atteggiamenti, diventando un movimento violento spinto da ideali condivisibili. E violenza chiama violenza... insomma, ecco che nasce una piccola dittatura, che cresce, e che acquista potere, e le cui conseguenze chissà quali potranno essere... E' davvero ben costruito, recitato in modo eccelso, e tanto piatto e reale da avere un impatto notevole sullo spettatore. E' crudele, immediato, tosto. 

Va visto. Se poi si pensa che è tratto da avvenimenti reali... (qui trovate alcuni approfondimenti). Magari, dopo questa visione, aggiungeteci pure The Experiment.


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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

2 commenti:

  1. non intervengo sul film, di cui ho sentito parlare ma che non ho visto, ma sulla questione della memoria.
    Ricordo benissimo un brano degli Area che aveva per titolo Evaporazione, durava poco più di un minuti ed era nell'ultimo album in studio del gruppo. Il testo dice solamente: "abbiamo perso la memria del XV secolo". Da Wikipedia prendo la spiegazione del brano: "Un plasma liquido è la coscienza del mondo, custodita in un computer di una banca. Per un guasto si verifica la dispersione progressiva del liquido: totale perdita della coscienza umana."
    Ecco penso che queste righe siano essenzialmente ciò che io voglio dire: è facile perdere la memoria delle nostre cose personali, a maggior ragione è facile perdere quella comunitaria, specie quando qualcuno "guasta" volontariamente il "computer della banca", manipolandola, addomesticandola a proprio uso e consumo, fino a farla perdere completamente. Il medioevo, secolo considerato oscuro e oscurantista, ha lottato per conservare la memoria del passato (pensiamo alle grandi biblioteche dei monasteri, alle schiere di amanunensi), il nostro secolo invece, che si proclama all'avanguardia, progressista, rischia di forndarsi sul nulla senza memoria di chi e cosa ci ha preceduto. Chi è più oscurantista?

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    Risposte
    1. Sinceramente... Io sento aria di guerra. Chi ha lottato, combattuto, conquistato è ormai anziano, molti son morti, i giovani non ascoltano, non hanno tempo per ascoltare, non sono neppure interessati ad ascoltare. Gli errori si ripetono, e continuano a ripetersi. Vedo l'Europa, specie il diktat tedesco sulla Grecia che pretende da questi ultimi riforme in tre giorni. Solo Francia e Italia si sono opposti. Tutti gli altri, al parlamento Europeo, hanno approvato. Mi stupisce che Spagna e Irlanda... ma soprattutto Portogallo, non abbiano detto niente. Quest'ultimo poi, ricordi, quando fu messo alle corde dalla Merkel face scalpore quando il ministro degli esteri dichiarò che con condizioni così vessatorie si sarebbero trovati costretti a dichiarare guerra alla Germania. Fu una frase provocatoria ma... quanto poi lo fu? La prima guerra mondiale non ebbe inizio per futili motivi di inimicizie personali tanto che bastò l'atto scellerato di un terrorista per accendere le micce? E forse gli Stati Uniti non dovettero combattere la famosa 'guerra civile' quando gli stati del nord imposero a quelli del sud di rinunciare alle loro politiche agricole (ehm, la schiavitù...)? E ora in Europa ci troviamo di fronte alla necessità di uniformare le leggi in tutti gli stati, partendo però da una unione monetaria. Se di principio io sono d'accordo con la questione che in tutta Europa ci debbano essere leggi uguali (mi sta sulle scatole anche il solo fatto che esistano regioni a statuto speciale in Italia), non comprendo perché questa convergenza legislativa debba avvenire attraverso minacce economiche. Soprattutto, visto che non si è creato un governo unitario federale, tipo gli Stati Uniti, e gli stati dell'unione sono politicamente indipendenti, non vedo di buon occhio le ingerenze della Merkel. La politica Greca, per quanto scellerata, non può subire ingerenze da estranei che non hanno alcuna autorità al riguardo. E' un atto di guerra... solo che oggi, per quanto la corsa agli armamenti mi sembra più che viva, qui si combatte sul fronte economico. La Grecia ha già perso la sua guerra... non è abbastanza forte economicamente per far fronte alla Germania, e gli altri stati Europei son troppo pavidi, o hanno troppo da perdere, per appoggiare la Grecia.
      Oscurantismo? Non credo. Oggi siamo talmente oberati dalle informazioni che non siamo più in grado di destreggiarci tra esse. Volendo, potremmo richiamare ogni nozione. E' solo che non vogliamo, che siamo troppo pigri per farlo, perché semmai ci servisse, è lì a disposizione, ma poi anche quando serve non lo facciamo, perché è superfluo, siamo già convinti di avere ragione, di avere la soluzione, a che serve studiare? A che serve la storia? A che serve la conoscenza? Oggi si fanno pure le Wiki enciclopedie, dove le informazioni vengono messe da chiunque, e poi un gruppo di amministratori le controlla... Ma chi sono questi amministratori? E' noto che wikipedia è piena di errori, anche grossolani. Un tempo forse l'informazione era meno diffusa, e l'istruzione era qualcosa di relativamente raro, ma oggi mi pare che l'istruzione sia sottovalutata. Del resto le scuole sono i luoghi più vessati, dallo stato con i tagli economici, dalla gente con le ingerenze sugli insegnanti.
      Stiamo vivendo un illuminismo al contrario... E' il tracollo della nostra civiltà? Chissà!

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