giovedì 16 aprile 2015

John Rambo - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
John Rambo è l'ultimo capitolo della saga. Sono passati molti anni dall'ultimo scontro in Afghanistan. Rambo, come al solito, si è rintanato in Thailandia, aiuta ancora i monaci buddisti, fa il fabbro, pesca, e va a caccia di serpenti per i mercanti locali.
Nel mondo, nel frattempo, si è scatenato un vero e proprio genocidio. La Birmania è preda delle peggiori nefandezze. Un gruppo di religiosi e medici chiede a Rambo di condurli oltre confine, così che possano dare una mano alle popolazioni locali. Anche se titubante, alla fine il buon soldato cede. Accompagna il gruppo... e ovviamente dopo qualche giorno, questi vengono fatti prigionieri e torturati quotidianamente. La salvezza di questi emissari di pace è legata a un gruppo di mercenari che chiederà a Rambo di condurli in Birmania.
Rambo, torturato dalla coscienza, e dal volto innocente della guida dei missionari (la bionda Sarah Miller), deciderà di unirsi al gruppo, e ovviamente, farà la differenza.

Questo film è più maturo, severo, tormentato. La crescita emotiva del Berretto Verde è evidente. Per quanto la trama si ripeta prendendo spunto dalle precedenti pellicole, ancora una volta il film vuole mostrarsi come una denuncia rispetto alle nefandezze che accadono nel mondo, e alla poca attenzione che i paesi occidentali dimostrano (a meno che non ci sia di mezzo il petrolio, ovviamente!). Il film è ben fatto, con effetti speciali che vanno oltre al realismo. Il sangue si spreca, e per una volta il soldato lavora in gruppo, proprio come accadeva in Vietnam, prima del congedo. Il volto segnato di John mostra la lotta interiore dell'uomo, il corpo segnato del soldato mostra la sua attitudine a uccidere. E' l'esame estremo e ultimo. Qui non ci sarà il lieto fine. Non tutti verranno salvati. La cruda realtà si mischia alla fiction. Però l'esame di coscienza del Berretto Verde conduce l'uomo verso la pace della propria anima, e lo prepara al ritorno in patria, e a casa propria.

Davvero solido, forse non porta nulla di nuovo, forse invece sorprende ancora una volta. Ciò che amo di questa serie di film d'azione è che non sono votati alla pura azione, l'ho già detto, ma che hanno uno sfondo riflessivo, e la volontà di far aprire gli occhi a noi, che ce la godiamo allegramente al cinema, o davanti all'home theatre di casa, mentre ci son luoghi dove i bambini imbracciano i fucili, e non arrivano alla maggiore età.

Bello. Da vedere.



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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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