giovedì 19 marzo 2015

Supernova - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Imbarazzante... lo ammetto. L'avevo rimosso completamente, per cui l'altra sera mi son deciso a rivedere Supernova. Non è imbarazzante il fatto che l'abbia rimosso, non fraintendetemi, è imbarazzante che abbia deciso di rivederlo.

Siamo all'alba del XXII secolo. L'astronave 'Nightingale 229' è una sorta di ambulanza dello spazio. Sta compiendo una spedizione di routine nello spazio profondo quando riceve un messaggio di soccorso. Il messaggio proviene da un asteroide che fino a poco tempo prima ospitava una miniera, e che fu abbandonato perché era uscito dalla propria orbita ed era stato attratto dalla forza gravitazionale di una Supernova non molto lontana. L'astronave si precipita in suo soccorso ma, compiuto il balzo nell'iperspazio, si ritrova proprio sulla rotta della Supernova sopracitata. Dopo un carambolante tentativo di salvare la nave, i membri dell'equipaggio si dedicano alla loro missione prioritaria. Raccolgono un giovane dall'asteroide, il quale racconta di essersi recato su di esso per fare soldi recuperando materiale ancora in buono stato dai resti della miniera. Racconta inoltre di essere stato abbandonato dai suoi compagni per la missione non aveva portato ad alcun profitto. Ma la sua versione non regge. Nel suo shuttle viene rinvenuto un artefatto alieno. L'intero equipaggio è concorde nel sbarazzarsi di un qualcosa di potenzialmente pericoloso, ma il ragazzo si oppone, e comincia a uccidere, uno per uno, i membri della nave ospedale.

Che è imbarazzante l'ho già detto, vero? Il film è intriso di sesso per ovviare a una trama traballante. A parte il fatto che dubito si riesca a fare in condizioni di gravità zero (per lo meno senza conseguenze fisiche dovute all'inerzia), l'equipaggio della Nightingale è davvero surreale. Sono quattro uomini e due donne. Una è una coppia sin dalle prime scene si mostra nel bel mezzo dell'atto. Il capitano guarda cartoni animati, e muore quasi subito. Il vice comandante ha un flirt con la dottoressa di colore. Il tecnico di bordo, invece, è innamorato - e ricambiato - dal computer di bordo. Già questo farebbe venir voglia di espellere il disco dal lettore. Se poi si aggiunge il cattivo, che poi altri non è che un vecchio amante della dottoressa, si va sul surreale.
A salvare la pellicola è una CGI che regge bene, una discreta fotografia, e una buona colonna sonora. Per il resto bisogna proprio spegnere il cervello e godersi lo show. E comunque si finisce per annoiarsi, visto che la caratterizzazione dei personaggi è davvero banale e piatta. Il robot di servizio ha più personalità dell'equipaggio umano, così come il computer di bordo. 

Si salva davvero poco. Lasciate perdere.



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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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